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A questo punto, sorge spontanea un'altra
domanda, perché Io? O, volendo fare un gioco di parole a buon
mercato, perché Kyo?
Il sito in fondo si apre con un'immagine ben precisa (una delle
sue poche immagini oltretutto) e certo il nome del sito, a chi
ha un po' di esperienza con i videogiochi, sicuramente
suggerisce un contesto ben preciso... Un contesto che, a dire il
vero, sembra centrare ben poco con questo progetto.
Per chi non avesse la suddetta famigliarità con i videogames,
spiego brevemente: Kyo, il nome che ho scelto per presentarmi,
è preso in prestito da un videogioco che ha popolato, e popola
tuttora, le console e le salegiochi; si tratta della serie di
The King of Fighters apparsa per la prima volta nel '94. In
questo videogioco, Kyo è un giovane studente liceale giapponese
che pratica una millenaria arte marziale e che prende parte al
torneo di combattimento intorno a cui ruota l'intero videogioco.
Detto questo, credo che la domanda sia ancora più lecita: cosa
centra questo personaggio non certo di altissimo lignaggio
filosofico con la mia ricerca e, soprattutto, con questo sito?
La risposta è da cercare nell'intuizione, nell'impressione che
questo personaggio ha fatto su di me "a pelle", non
nella personalità e i dettagli che la SNK (la casa produttrice
del Videogame) aveva affidato a questa sua creazione. Infatti, e
non è questa l'unica volta che mi è capitata una simile cosa,
non mi sono affezionato a questo personaggio per come era
descritto nel gioco, anzi, a dire il vero, benchè abbia a lungo
giocato a questo videogame, non mi sono mai interessato a tutte
le curiosità e ai dettagli che circondavano la sua storia e i
suoi personaggi. Effettivamente, non credo che sarei pronto a
smentire chi dicesse che la serie di The King of Fighters ha
poco spessore e che in fondo non è che uno dei tanti arcade
game come ne è pieno il mondo: in fondo, il Kyo che ho preso
come bandiera della mia strada, ha poco a che fare con quello
descritto nel suo "luogo di nascita". E allora perché
è diventato tanto importante per me, questo nome? Come appunto
dicevo, è per l'impressione che questo personaggio ha fatto su
di me, prima di conoscere alcunchè del personaggio stesso.
Kyo, quando giocai alla prima edizione del gioco, mi colpì fin
dal primo istante in cui lo vidi: appariva un poco fuori dal
contesto, in un certo senso spiccava tra gli altri. Tra i tanti
personaggi combattenti, con tutti i particolari che li rendevano
aggressivi e attraenti, Kyo se ne distaccava perché invece
vestiva una semplice divisa scolastica, resa particolare solo
dal fatto che era tenuta aperta, aveva uno stemma, per niente
vistoso, sulla schiena ed era accompagnata da dei guanti a mezze
dita. Sembrava sostanzialmente un semplice studente, ma le
animazioni di cui il personaggio era dotato, le sue espressioni,
il suo stile di combattimento, davano una fortissima sensazione
di rabbia, di aggressività; per di più, il suo era uno stile
non sofisticato, nè pretenzioso o vistoso: mi sembrava proprio
solo uno studente pieno di rabbia. Da qui a capire perché io mi
sia affezionato a questo personaggio, credo che il passo sia
breve: era l'unione di tutte le caratteristiche che avevo o che
avrei voluto avere in quei giorni che erano tra l'altro l'inizio
del mio cammino. La gioventù, o meglio, l'adolescenza, del
personaggio, significavano molto per me: era il simbolo della
crescita, spirituale più che fisica. L'adolescenza è il
momento in cui ci mettiamo a confronto con il mondo e con noi
stessi nel tentativo di crescere, di diventare più grandi e
questa è per me la metafora del cammino che tutti noi
intraprendiamo verso l'illuminazione (o almeno di chi per lo
meno parte alla ricerca dell'illuminazione): credo che
l'adolescenza non sia un periodo di vita che dipende da dati
anagrafici, o che coincida con la fine dello sviluppo del nostro
corpo, credo invece che l'Essere Adulti sia un concetto
molto sottovalutato dalla nostra società e che in molti si
fregino di questo titolo solo per motivi, appunto, anagrafici.
Peggio ancora, molti vengono invece strappati prima del tempo
alla loro adolescenza per gli stessi motivi, troncandone
l'evoluzione senza alcuna valida ragione... Ma, sinceramente,
credo possiamo essere adolescenti per tutta una vita e che
questa sia una condizione privilegiata, poichè l'essere umano
è una creatura dalle potenzialità infinite e chi si definisce
"adulto", cioè afferma di aver completato il suo
percorso di crescita, o non sa cosa sia il vero percorso di
crescita, o mente. Altre riflessioni sull'adolescenza sono
contenute nel testo si "Pegasus Fantasy", a cui
vi rimando se siete
interessati, ma credo che questo sia sufficiente per capire
quanto l'idea dell'adolescenza faccia il paio con quella dello
studente. Uno studente è appunto qualcuno in crescita, alla
ricerca di risposte e, a dire il vero, di domande; purtroppo,
nella nostra società, spesso gli studenti sono anche
adolescenti che devono scontrarsi con un sistema di
insegnamento, di studio, di vita, che poco li aiuta a crescere:
molti, per questi motivi, non trovano mai nemmeno la strada,
molti non capiscono nemmeno la grandezza della battaglia a cui
sono chiamati, molti non sanno nemmeno che c'è una battaglia da
combattere. La figura dello studente è, al pari di quella
dell'adolescente una stupenda metafora della crescita e, visto
il numero di metafore che comprendono la parola battaglia o
combattimento che uso, capirete anche che per me crescita e
battaglia sono sinonimi... E con questo direi che la spiegazione
del perché la figura di Kyo mi abbi colpito possa dirsi
completa: era la fusione di tutte le metafore nelle quali avevo
cominciato a riconoscermi e in cui mi riconosco tutt'ora: un
adolescente, uno studente, un guerriero. Una figura che aveva
orientato ogni aspetto della sua personalità a una crescita
burrascosa, a una continua battaglia per conquistarsi... beh,
qui la mia storia e quella ufficiale probabilmente divergono:
per me, l'impressione che avevo avuto (o che avevo voluto avere)
era quella che l'obbiettivo fosse proprio quello di diventare
più grandi, di realizzare tutte le proprie capacità, in
sintesi, di illuminarsi. Per quel che riguarda la storia
ufficiale... beh, non ne so molto in verità, ma ha davvero poca
importanza per quel che mi riguarda... Questa figura in perenne
combattimento mi ha guidato fino ad oggi a molte scelte giuste,
non credo abbia veramente importanza se me la sono inventata io
o sia invece quella creata da qualcun altro: la sua forza di
voler cambiare mi ha dato sempre grande ispirazione quando
dovevo trovare la forza di fare una scelta difficile o dolorosa.
Mi ha aiutato soprattutto quel suo tratto che ancora non ho ben
menzionato e che è davvero la classica ciliegina sulla torta:
la Rabbia.
La figura dello studente guerriero sarebbe già completa come
metafora senza alcuna aggiunta, ma quella della Rabbia è
secondo me un tocco di classe che ha portato Kyo Kusanagi ad
essere il nome con cui ho deciso di presentarmi. Come ho già
detto all'inizio, Kyo mi dava l'impressione di essere uno studente pieno di
Rabbia: ed è proprio questa rabbia che lo rese perfetto ai miei
occhi. Se vi chiedete il perché, vi rimando ancora una volta
alla canzone "Pegasus Fantasy"
nella sezione Lullabies e aggiungo qui brevemente: la Rabbia
è la più primordiale forma di determinazione che ci avvolge
nel momento in cui tutto crolla. Quando decidiamo di voler
crescere (più spesso, di dover crescere), lo facciamo perché
ci scopriamo piccoli, insignificanti, inetti. In quel
momento, ci attanaglia lo sconforto per quanto stupidi siamo e
percepiamo quanto vuoti siano stati i giorni trascorsi, anzi,
sprecati per futili motivi; in quei momenti, spesso non
riusciamo a fare altro che piangere per quanto è triste la
nostra condizione. Quello che può venirci in soccorso in quei
momenti, è la voglia di non arrendersi alla nostra debole
condizione, ma di voler cambiare, per migliorarci: spesso la
sensazione che accompagna questo desiderio di rinascita, è
proprio la Rabbia. Rabbia per il tempo sprecato e per la nostra
inettitudine, Rabbia contro noi stessi, Rabbia che ci spinge a
diventare più forti.
E' con questi pensieri in testa, con questa sensazione nel
cuore, che vidi per la prima volta Kyo. E' per questa
incredibile somiglianza che percepii, vera o meno che sia, che
mi identificai in lui:
Perché è semplicemente uno
Studente pieno di Rabbia.
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