Dirty Pair (Part 3)


Due tipe davvero fuori di testa... Come me d'altra parte, ma in quel momento mi parvero ancora più strambe... Se ne andarono per circa un'ora e mezza, poi come fossero passati cinque minuti, ricomparvero con lo stesso sguardo torvo di prima...
"Ok" Proferì brevemente Occhi a Mandorla mentre la bionda rimaneva all'ingresso, ora con lo sguardo che fissava Sara un po' di traverso "Sei davvero nei guai ragazzina..."
"Bella scoperta!"
"No, ti assicuro è peggio di quello che pensi: il tipo che hai visto... Abbiamo una mezza idea di chi possa essere..."
"Davvero?! Fantastico!" Si rallegrò la rossa
"No, per niente!" Le smorzò subito gli entusiasmi l'orientale "Se è chi pensiamo che sia, è una vecchia conoscenza di Ice Cube... È un membro di un gruppo di militari sceltissimi, specializzato in esplosivi... Gente che non ha faccia né nome..."
"Beh, per me una faccia ce l'ha, me la ricordo fin troppo bene..."
"Già, è per questo che non mollerà fino a quando non ti avrà fatto saltare in pezzi..."
"Grazie tante, il vostro parere illuminante ora mi dà nuove speranze per il futuro..."
"Non ti preoccupare, qui sei al sicuro: finché ti teniamo qui, non corri alcun rischio, nel frattempo, noi cercheremo di occuparci del tuo uomo..."
"Significa che non potrò muovermi da qui fino a che non lo avrete preso?" Chiese mentre si stropicciava gli occhi tentando di riportare un po' di chiarezza più nella testa che nella vista
"Già..."
"Che stronzate! Potrebbero volervici anni per prenderlo, se è un professionista come dite!"
"Non hai molta scelta... Se vai là fuori, stai sicura che prima o poi ti troverai un panetto di plastico sotto il culo... la vita è tua, ma ci terremmo a non farci scoprire perché tu hai voglia di fare cazzate... Comunque non temere... Anche noi siamo professioniste... Lo prenderemo in men che non si dica..."
"Vi ci vorranno mesi" Disse semplicemente la rossa
"Realistico..." Replicò freddamente l'orientale "...Ma fino ad allora farai bene a metterti l'anima in pace... Pensa a guarire del tutto nel frattempo..." Disse mentre si voltava e faceva per andarsene, sempre gelida
"Aspetta" Le intimò Sara dal letto. Occhi a Mandorla voltò il capo, in attesa della richiesta, silenziosa "...io..." Indugiò Sara prima di farsi coraggio "...Tu... te ne intendi di questa roba militare?" L'altra accennò un sì con il capo "...Ti... Ti va di darmi qualche dritta sull'argomento?" Occhi a mandorla si voltò torva
"Stai chiedendomi di insegnarti come si ammazza la gente?"
"So già come si ammazza la gente" Proferì Sara disillusa "Basta premere un grilletto. Quello che voglio che mi insegni è come non farmi ammazzare..."
"No, quello che vuoi è che ti insegni come ammazzare la gente prima che loro ammazzino te..."
"E ti pare che non ne abbia bisogno? Prima o poi dovrò andarmene da qui. O voi prenderete quel tipo o lui prenderà voi, in ogni caso io dovrò levarmi di torno... E anche se lo faceste fuori voi, il tipo, avete detto che fa parte di un gruppo di militari: gli altri di certo non la prenderanno bene... E se decidessero di darmi la caccia, almeno vorrei poter dire la mia sull'argomento... E dubito che quello che mi hanno insegnato al liceo mi sarà di qualche utilità..."
"Legittimo..." Proferì solo lei "...Ma... Sei sicura che valga la pena di vivere una vita passata ad uccidere la gente? Non sarebbe meglio una vita normale accettando il proprio momento quando arriva?"
"Sempre meglio che battere su di un marciapiede... Perché non credo che mi rimanga molto altro da fare se dovrò continuare a scappare per sempre..." 
"Sei sicura?... In fondo è certo un mestiere più onesto che sparare alla gente..."
"Davvero? Allora voi che ci fate qui? Fareste certo più soldi di me con il corpo che avete... e certo più soldi che fare le poliziotte..."
"È una strada senza ritorno..." Disse Occhi a Mandorla dopo un breve attimo meditativo... "Una volta che cominci ad ammazzare per rimanere in vita, non riesci più a toglierti l'odore del sangue di dosso e tutto il resto comincia a perdere significato..." Sara tacque a sua volta, ma si ritrovò una volta di più senza una vera possibilità di scelta
"La mia strada invece... Non va da nessuna parte: sono sola e non ho niente per andare avanti... Là fuori c'è un gruppo di militari psicopatici che ha ammazzato la mia famiglia e che vuole morta anche me, per non parlare di tutti i delinquenti comuni che vorrebbero derubarmi, stuprarmi o sfruttarmi... È una strada senza ritorno, tanto piacere, ti do ragione, ma preferisco non poter più tornare indietro che non poter più andare avanti..." Il silenzio prese a regnare nella camera chiusa, ferme immobili le tre figure, poi, spezzando l'incantesimo, l'orientale si mosse verso una mensola e prelevato un libro, lo gettò sul letto di Sara
"Come vuoi... Lì sopra troverai tutto quello che ti serve sapere per costruire una bomba fatta in casa... È il tuo primo testo didattico: studialo bene, quando tornerò ti proverò la lezione" Poi sempre molto fredda oltrepassò la soglia si dileguò nelle stanze vicine e anche la bionda si apprestò a seguirla, ma anche a lei Sara doveva dire qualcosa...
"Ehi, Ice..." La ragazza si fermò, ma non si voltò, andando a fissare Sara solo con lo sguardo, fisso sulla coda dell'occhio "Anche tu... Facevi parte del gruppo di militari da cui viene quel bastardo?"
"Già"
"Perché hanno ammazzato i miei? Non eravamo nessuno..." Chiese sorprendendosi a sua volta del distacco con cui cominciava a trattare la faccenda
"Probabilmente avete disturbato il loro campo base... Siete incappate nelle difese perimetrali, nulla di così rilevante..." Spiegò con glacialità ben adatta al suo nomignolo, poi fece per proseguire, ma di nuovo
"Ehi... A quel bastardo ho sparato in gola... Perché non è morto?... E non venirmi a raccontare di giubbotti antiproiettile sottocutanei perché mi ammazzerei di risate..." Ci mise un po' la bionda a decidere cosa rispondere
"Non tutto a questo mondo si può spiegare con la scienza..." Fu infine la sua enigmatica risposta
"Che cazzate..." Mormorò Sara a mezza voce "...Ehi, Ice..." La fermò per la terza volta "Adesso ho visto la tua faccia...Cercherai di ammazzarmi anche tu come il tuo collega?" Chiese provocatoriamente, sperando di suscitare una reazione che alleggerisse la pesante atmosfera
"Tsk..." Fece infine la bionda voltandosi e facendole l'occhiolino "...Sei fortunata, oggi sono in buona... Ti lascerò viva..." Ed infine varcò anche li la porta e la richiuse dietro di sé.
Non sono sicura di poter davvero descrivere con un discorso sensato quelle due: erano in effetti la negazione di ogni cosa assennata. Mi stabilii lì (non che ci fosse alternativa per me) e cominciai a leggere i libri che Occhi a Mandorla, che poi abbreviai a Mandorla (Almond, in inglese, NdT), così come ben presto Ice Cube divenne solo Ice, mi passava apprendendo così le basi della tecnica delle squadre degli artificieri della polizia. Quando ebbi l'esperienza sufficiente, fu poi lei stessa a supervisionare i miei progressi con lunghe lezioni notturne alla luce della lampada da comodino, mentre mi guidava nel disinnesco, o nell'innesco, di modellini di booby trap che lei stessa preparava. Come ben presto ebbi modo di scoprire, Almond era un vero drago nella conoscenza degli esplosivi e ogni volta tirava fuori dei trucchi così ben congegnati da farmi chiedere quale diavolo doveva aver passato tutta la vita a pensare per inventarselo. Dubito avrei mai potuto trovare maestra migliore per questo campo, ma le sue capacità non sembravano limitarsi al costruire congegni esplosivi pressoché perfetti. Di fatto, quando il mio corpo fu sufficientemente sano, Almond prese a portarmi al poligono di tiro che avevano in quel rifugio e mi insegnò a sparare: inutile dire che non ho mai visto uno solo dei suoi colpi lasciare la crocetta che segna il centro perfetto della sagoma... Non fosse stato abbastanza, cominciò ben presto a farmi capire che il buon professionista non sa solo sparare bene, ma ha anche un po' di cervello, così cominciai ad istruirmi sulle varie procedure di indagine e le modalità di ricerca criminale. Sembrava aver preso un certo gusto nell'avere un'allieva e non mancò di tramandarmi tutta una serie di trucchetti adatti a cavarsela meglio in strada, quali sfilare oggetti da tasche altrui, i principi del trucco professionale per non farsi riconoscere, senza contare che, come già detto da Ice, era una crocerossina modello e mi insegnò approfonditi principi di medicina... Ice, dal canto suo, sembrava diventata invisibile... La vidi veramente di rado, non appena faceva la sua comparsa insieme ad Almond, subito se ne usciva perché, a suo dire aveva delle cose importanti da fare, facendomi balenare l'idea che forse non le stessi poi così simpatica... Ma in fondo era piuttosto difficile interpretare i segnali che le due mandavano. Erano veramente strane: di tanto in tanto mi sembravano delle ragazze normali, non sembravano inserite nel cupo contesto in cui dicevano di essere calate. Non fumavano, non si drogavano, non erano ragazze facili da portare a letto e non bevevano, per quanto una volta alla settimana mi lasciassero sola di sera perché dovevano celebrare quella che chiamavano "La serata della birra", ebbi presto modo di scoprire che tutta la birra che avevano in casa era analcolica e percui era impossibile sbronzarsi con quella roba... Loro stesse dicevano che un buon soldato non deve fare uso di roba come droghe o alcolici perché tendono ad inibire i riflessi e che il fumo è nocivo perchè ti asfalta i polmoni riducendo la loro capacità e quindi il fiato, senza dimenticare che quando un cecchino vede il fumo sa già dove sparare... L'unico loro vero vizio, sembrava essere la dipendenza da adrenalina e da guai, che, come risultava dalle loro storie, ma più realisticamente, dal numero di proiettili di cui vedevo i bossoli, le circondavano perennemente rendendole permanentemente protagoniste di un film d'azione di Hong Kong. Avevano certo un tipo di rapporto molto particolare, anche se non posso dire che fossero davvero lesbiche (Essendo tra l'altro perennemente alla ricerca di un bel ragazzo, a loro dire) era certo che se la intendessero davvero bene e che forse il coprirsi le spalle a vicenda a vita doveva aver creato una fiducia totale, ovviamente, che le aveva rese davvero intime. Non capivo tuttavia esattamente perché due professioniste, perché di professioniste certo si trattava, come loro facessero le poliziotte da strada in un posto come quello, benché fossero in realtà sempre equipaggiate per una pesante guerriglia urbana: Ice non usciva mai senza la sua coppia di pistole né senza varie serie di caricatori con pallottole di ogni genere, perforanti, punta cava, chimici e via dicendo, senza dimenticare la coppia di coltelli da combattimento che affilava ogni sera. Almond non poteva fare a meno di portarsi sempre appresso il suo revolver, un vero gioiello secondo me in grado di ammazzare un elefante a duecento metri, ed il suo mini shotgun, che nonostante l'appellativo mini, non lo era affatto per la potenza di impatto che poteva stracciare il blocco motore di una sedan senza pensarci due volte. Non bisogna dimenticare che tutte due giravano anche piene di granate, anch'esse di vario genere, come se fossero in piena zona di guerra. Se questo non fosse bastato a convincermi della loro stranezza, c'erano anche da dire un paio di paroline sull'equipaggiamento che custodivano in quel loro rifugio che, sono sicura, avrebbe fatto gola a qualunque armaiolo, comprendendo fucili d'assalto e da cecchino, lanciagranate, lanciamissili e una lunga serie di altri oggettini adatti a radere al suolo la città... Ancora più interessante, però era la collezione di letteratura che tenevano là dentro: sfogliando le librerie, trovai una ricchissima biblioteca di testi strani ed esoterici, anche di un certo calibro che trattavano delle materie occulte più disparate. Trovandomi interessata, Almond si compiacque della cosa ed incoraggiò la mia lettura, ben presto facendomi anche da mentore su varie teorie antropologiche in merito a quelle stranezze a cui ben presto mi appassionai davvero, anche se non capii mai se lei ci credeva o meno a tutta quella storia del soprannaturale... Anche se sembrava davvero informata al riguardo... 
Quando fui del tutto guarita, Almond decise che era il momento di pensare anche al mio allenamento fisico, così fu che mi portò fuori da quel buco (Non senza coprirmi gli occhi per impedirmi di riconoscere il tragitto) in una zona di campagna e mi martellò con duri allenamenti sia di stalking, sia di arti marziali e ginnastiche varie, rivelandosi, non che oramai avessi dubbi in merito, anche una perfetta conoscitrice del corpo a corpo e dello scivolare da un'ombra all'altra senza farsi vedere. Ci fu infine un periodo in cui ebbi la possibilità di girare insieme a loro in quelli che per loro dovevano essere semplici giri di pattuglia; fu lì dove feci il callo alle pallottole che ti fischiano sopra la testa e al rumore delle esplosioni mentre lavori per piazzare il plastico per far saltare il covo dei cattivi... Cattivi che per i "giretti" che mi portavano a fare andavano dai mafiosi ai cartelli della droga... Ovviamente io rimanevo nelle retrovie, che ovviamente non esistevano, essendo loro abituate a scatenare sparatorie con armi dalla portata superiore ai quattrocento metri, ed ero equipaggiata in maniera leggera perché non mi facessi male da sola, che per loro significava "solo" un paio di automatiche con sei caricatori, almeno tre chili di plastico e robetta simile... ma devo ammettere, non mi sono mai divertita tanto... E devo ammettere che non erano poi esattamente delle spaccatutto e basta, sapevano ficcare il naso sempre nei posti giusti e mi dimostrarono capacità di indagine degna da film giallo e da agente speciale del FBI, anche se non potevano fare a meno di concludere l'indagine con una buona dose di piombo e danni a proprietà varie (lungi da loro l'idea di convocare gli indagati in una stanza per smascherare il colpevole, come Agata Christie vorrebbe). Passato questo periodo di certo salutare per il mio morale, un po' meno per la mia salute a causa della tipica allergia al piombo che gli esseri umani dimostrano nei confronti delle pallottole, vi fu un periodo che passai praticamente da sola, tornai infatti a passare le giornate al rifugio, visto che una specie di super macello era piombato in città e le due dovevano occuparsene a tempo pieno (sono stupita da come il posto non fosse stato atomizzato...). Mi parve di capire, dopo un po' di tempo, che le due avessero individuato il famoso killer che aveva sterminato tutta la mia famiglia, ma mi impedirono di gironzolare o di prendere parte all'operazione perché, come non feci fatica a capire anche da sola, se il tipo era anche solo bravo la metà di Ice, ed essendo della stessa squadra era probabile che lo fosse, sarei morta in meno di un nanosecondo. Affinai quindi la mia tecnica sugli esplosivi e le mie conoscenze di occultismo nel rifugio, senza poter fare a meno di sperare di poter mettere comunque le mani addosso a quel bastardo, poi infine, giunse il momento tanto paventato...