BGM: “Big Shell”
“Izu…” Chiamò infine la ragazza che fino a quel momento non aveva fatto altro che tenersi aggrappata al petto di lui, il capo premuto contro le sue spalle come se volesse sparire “…Cosa hai intenzione di fare, adesso?”
“Non lo so…” Rispose sinceramente lui mentre si guardava attorno nel piccolo vicoletto in cui aveva fermato il mezzo “Qui sembra pieno di posti dove nascondersi, ma dubito che ci terrebbero al sicuro a lungo… Dobbiamo trovare qualcuno che ci protegga…” Stranamente più preoccupata da altre domande, la ragazza si fece coraggio e avanzò la sua incertezza
“I… Izu… Pensavo… Pensavo che questi mezzi per i turisti fossero impossibili da rubare, che l’Amministrazione li avesse dotati di un sistema antifurto infallibile… Come hai fatto a…”
“Questo è guasto” La interruppe lui sempre scrutandosi intorno e tendendo le orecchie “Il suo sistema di riconoscimento è disattivato e programmato per accogliere qualunque passeggero come un turista di classe A…” Benché la spiegazione fosse di certo esaustiva, la ragazza sapeva che Izu aveva volutamente tralasciato un fondamentale particolare
“Come… Come facevi a saperlo? Quando siamo arrivati al parcheggio non hai neanche controllato… Sei salito sopra e lo hai acceso… se fossi salito su di un mezzo funzionante la polizia ci avrebbe scoperto subito…”
“Io…” Tergiversò il ragazzo, voltandosi infine verso di lei “Io… Non lo so di preciso…” Cominciò, per la prima volta con tono insicuro “…Tutto quello che so è che da qualche giorno sento una strana voce nella testa… E tutto quello che mi dice si avvera… É come se prevedesse il futuro…”
“E ti ha detto che questo mezzo era quello giusto?”
“S… Sì, più o meno… non è proprio che me lo dica… É come un sussurro che sento nell’aria… Parla una lingua che non dovrei capire… Eppure comprendo il significato di quei suoni…”
“Ma… Sei sicuro che ci possiamo fidare? Che non sia la voce di qualche spirito malvagio, o che non sia solo un’illusione? In fondo… In fondo forse quei terribili esperimenti che hanno fatto su di noi ci hanno… ci hanno fatto male… Non so come dire…”
“No Ari… Non sono pazzo… Quella voce esiste sul serio… E non mente…” Disse fissandola serio e deciso “Nemmeno io so da dove provenga o come mai io sia l’unico a sentirla… E anche io mi chiedevo le stesse cose che ti chiedi tu adesso… Ma tutti i miei dubbi sono scomparsi… Sono scomparsi quando siamo riusciti a fuggire dalla D’Monics…”
“Vuoi dire…”
“Per del comune “Materiale da Laboratorio”, come ci chiamavano loro, sarebbe stato impossibile anche solo progettare la fuga senza che se ne accorgessero… ma quando ho visto che le cose che sentivo si avveravano, ho cominciato a seguire la voce… Ed un passo alla volta, tutto è avvenuto così come mi prediceva… e mi ha… E ci ha guidato fuori di lì… E ora ci sta aiutando a scappare…”
“Perché lo sta facendo, secondo te? E chi può essere?”
“Non so chi sia… Come potrei… É solo una voce che pronuncia parole in una lingua senza senso… E non so se lo faccia solo per noi… Ma ho pensato che potrebbe essere una specie di spirito di quelli che sono morti in quei laboratori… Uno spirito che, come noi, odia quelli della D’Monics…”
“Ma perché salvare proprio noi? Perché non tutti, allora?”
“Forse non siamo noi quelli importanti… Ma Questo…” Disse aprendo una borsa di tela che portava a tracolla e lasciando intravedere ad Ari la antica rilegatura di un voluminoso tomo “Forse noi siamo stati scelti per portargli via Questo” Era da molto che Ari non vedeva un libro… e l’ultima volta era stato probabilmente in televisione. Oramai la carta era usata quasi esclusivamente per i testi di Magia, in osservanza di una tradizione che voleva che allo studio di un mago giovasse l’antico legame tra uno stregone ed il proprio libro… ma oramai anche questa stava cominciando a essere considerata una usanza da “vecchi bacucchi” e persino i libri di magia venivano digitalizzati…
“Credi sia uno di quei libri di magia?”
“No… Non credo almeno… Gli ho dato un occhio prima di andarcene… Sembra scritto in una lingua che non conosco, ma non ci sono gli strani diagrammi che mi pare i maghi traccino per descrivere gli incantesimi… e poi… L’ho trovato in una zona segretata del dipartimento di ricerca… dove non avrebbe senso nascondere un libro di magia… Ma non ha davvero importanza… Quello che importa è che credo che loro ci tenessero… e ora noi glielo abbiamo portato via. Spero che si stiano mangiando il fegato adesso!”
“Ma… Izu… Forse se lasciamo quel libro, smetteranno di darci la caccia! Perché non lo abbandoniamo in un posto dove possono trovarlo facilmente e scappiamo lontano?”
“No!” Rispose con veemenza il ragazzo “No! Non hanno fatto altro che trattarmi come un animale! Non hanno fatto altro che usarmi per i loro esperimenti! Mi hanno rubato la vita! Adesso ho IO qualcosa di loro… Non lascerò mai che se la riprendano! Voglio che provino anche loro cosa significa essere derubati di qualcosa di prezioso!”
“Izu! Sii ragionevole!” Implorò la ragazza, un po’ spaventata da quell’impeto di rabbia che lui aveva mostrato “Non sappiamo nemmeno cosa sia! Perché vuoi rischiare così tanto senza sapere neanche perché?”
“Io…”
“Pensa a noi due, Izu… Non potremo mai vivere felici insieme, se saremo braccati da quei mostri… e prima o poi ci troveranno…”
“Io… Io ho pensato a noi due, Ari… Quando eravamo là dentro… Io… Io credo proprio che il punto fosse davvero solo portargli via questo libro… Io non ero importante, chi portava il libro non era importante… A chiunque appartenesse quella voce… non credo importasse chi avrebbe portato fuori il libro… purchè lasciasse le mani della D’Monics. Non credo avrebbe dovuto importargli niente di me o di quello che desideravo… né di te o di quello che desideravi… eppure… eppure la voce non mi ha fatto solo trovare il libro e uscire… la voce mi ha anche condotto da te e mi ha detto come farti scappare… Credo che questo una voce malvagia non lo avrebbe mai fatto… Quindi credo di essere in debito con “lei”… e se non voleva che questo libro fosse nelle mani della D’Monics, io non glielo lascerò”
“Oh Izu…”
“Inoltre” Disse distendendo le labbra in un sorriso sicuro “Sono quasi certo che questo libro contenga un qualche tipo di potere che possa essere rivolto contro di loro… Non voglio lasciarmi sfuggire l’occasione di fargliela pagare per tutto quello che ti hanno fatto.” Toccata dall’eroismo del ragazzo quanto dal suo affetto per lei, Ari non rispose, rimanendo semplicemente a fissarlo con gli occhi lucidi, mentre un vago sorriso di speranza andava via via a disegnarsi sul suo volto. Poi, non volendo farsi vedere piangere, si asciugò in fretta le lacrime con la manica e annuì decisa
“Va bene! Andiamo! Ti seguirò ovunque! Cosa dice ora la Voce?” Izu sorrise a sua volta. Il volto speranzoso di Ari fu una medicina sufficientemente grande da guarire anche la sua più profonda preoccupazione
“Nulla. Per il momento non sento niente… Ma non preoccuparti, ce la caveremo” |