BGM: “Ghost in the Shell”
Era la prima volta da quando avevano lasciato la Corporazione che lui e Ari erano separati, ma supponeva che lì sarebbero stati al sicuro: in fondo ce li aveva condotti la Voce… E poi era meglio così. Ari aveva subito un enorme shock quando lui era stato colpito, aveva bisogno di riposare un po’; bastava lui per sottoporre tutti i vari dubbi sul Libro e quella Voce alla Grande Sacerdotessa. Così pensando, Izu rimaneva seduto compostamente, come gli era stato chiesto di fare, fuori da quella che doveva essere la sala del ricevimento. Il tempio esterno appariva già molto differente da come era l’intera città, rifiutando tutta quella apparenza tecnologica e moderna per tenere un aspetto più legato ai culti della natura, ma l’interno era ancora più stupefacente: era interamente costruito in legno, con porte scorrevoli i cui pannelli erano fatti di carta di riso e l’illuminazione era affidata a ceri e vecchissime lampade ad olio (o qualche altro combustibile). Naturalmente l’interno del tempio era racchiuso in uno spazio extradimensionale, così che la sua immane estensione non dovesse riempire un intero quartiere della già sovrappopolata città, ma potesse essere racchiusa dentro quel già imponente edificio.
Infine, una sacerdotessa lo destò dalla sua contemplazione uscendo dalla sala per avvicinarlo
“State per essere ricevuto dalla Grande Sacerdotessa in persona… Poichè questo è un onore che viene concesso con estrema rarità, vi prego di dimostrarvene all’altezza in ogni momento, comportandovi in maniera irreprensibile. Parlate solo quando interrogato, non lasciate il luogo dove vi condurrò a sedere se non per lasciare la stanza e solo dopo che vi sarà stato concesso. Non dovete per nessun motivo avvicinarvi alla Sacra Figura della Sacerdotessa oltre a quanto vi sarà permesso e non dovrete mai rivolgere il vostro sguardo impuro su di lei, limitandovi quindi a tenere il capo abbassato e… Ovviamente, in nessun caso, per nessun motivo al mondo, vi è concesso di toccare la Sacerdotessa. Vi è tutto chiaro?”
Izu titubò un poco di fronte a tutta quella serie di consigli austeri, chiedendosi se era davvero all’altezza di un simile onore
“S… Sì, è tutto chiaro…”
“Bene” Soggiunse solo la sacerdotessa inginocchiandosi davanti alla porta da cui era uscita e scostandola un poco con un gesto composto. Si inchinò quindi verso l’interno della stanza con immensa deferenza e annunciò il ragazzo “Lady Midoriyama, il ragazzo è pronto per essere onorato dalla vostra presenza…” Disse con un tono di voce che tradiva grande emozione. Dall’interno della camera debolmente illuminata giunse in risposta una voce soave e dolce come una brezza estiva
“Conducilo da me, allora”
“Sì, mia signora” Obbedì l’altra, sollevandosi in piedi e andando di fianco a Izu. Al cenno della sacerdotessa il giovane si alzò in piedi e la seguì fino all’ingresso; lì la donna gli rivolse un ultimo monito
“Mi raccomando…” Disse solo con un alito di voce, ma lo sguardo fu di gran lunga più espressivo. Izu riuscì chiaramente a leggervi che non lo riteneva affatto degno dell’onore che gli era concesso e che se avesse commesso anche il più piccolo errore, esso gli sarebbe costato estremamente caro. Inutile dire che questo non faceva nulla per metterlo a suo agio in quel difficile momento: l’ultima cosa che pensava di dover affrontare durante la fuga dalla D’Monics era un difficile rituale sociale per avvicinare una delle più irraggiungibili figure di EcatombCheriArk. Izu raccolse comunque il monito e per dimostrare la sua buona volontà chinò immediatamente il capo verso terra, onde evitare di incrociare la sacra figura della Sacerdotessa mentre veniva condotto al suo cospetto. Non fu certo che questo avesse meglio disposto la sua accompagnatrice, ma ad ogni modo essa lo condusse oltre la soglia. La camera era debolmente illuminata, forse rischiarata solo da un paio di bracieri di fronte a lui e aveva un gradevole profumo di incenso… Mentre stava annusando l’aria con il capo chino, la sacerdotessa lo fece fermare e poi inginocchiare… Doveva essere quindi giunto al cospetto della Grande Sacerdotessa…
“Inchinatevi e non muovetevi di qui…” Gli sussurrò la sua tutrice con tono gelido forse tradendo per la prima volta anche un punta di invidia nella sua austerità. Izu obbedì immediatamente, inchinandosi fino a toccare il pavimento con la fronte, le mani appoggiate a terra vicino alle tempie. Tacque, ricordando il monito della sua tutrice, e attese. La sacerdotessa che l’aveva accompagnato si alzò senza dire una parola e lasciò la stanza; passò quindi qualche decina di secondi, senza che nulla avvenisse, ma Izu non si mosse, pensando che forse quello era un modo per testare la sua pazienza ed educazione.
“Puoi alzarti ora, siamo soli” Disse infine la soave voce che non doveva trovarsi a più di dieci passi da lui
“N… No, vi ringrazio infinitamente, ma non oserei mai sporcarvi con il mio sguardo impuro!” Pronunciò tutto di un fiato lui sperando di aver dato la risposta giusta
“Credi davvero a quello che dici?” Chiese la voce calma e suadente senza il minimo indizio di ira o disappunto
“I…Io…” Tentennò il giovane “N…No…” Si costrinse infine a dire, sperando che la sincerità sarebbe stato un miglior biglietto da visita che un falso rispetto (pensando in più che probabilmente la Sacerdotessa Veggente era quasi certamente in grado di discernere una bugia dalla verità)
“Allora non temere di alzarti. Le regole che hai udito sono regole che i membri di questa setta hanno scelto da soli di onorare: non le ho mai imposte nè io nè i miei predecessori… Per loro ogni singola regola di comportamento ha un profondo significato… Ma per uno che non ha mai vissuto seguendo il culto, esse non sono che un vuoto cerimoniale… Non credo che tu abbia mai pensato di poter sporcare qualcuno con lo sguardo, anzi, ti stai chiedendo addirittura come si faccia o cosa significhi… sei innocente… come un fanciullo… lo sguardo di un innocente non è certo un pericolo per la guida della Setta del Grande Cielo… Piuttosto… sarebbe alquanto poco saggio richiedere a qualcuno di osservare un vuoto cerimoniale, non credi? Stai quindi cercando di dimostrarmi che sono poco saggia?” Pur intuendo il bonario sarcasmo di quella frase e benchè ancora fosse imbambolato dalla profondità e dalla saggezza delle parole appena udite, Izu non volle in alcun modo mancare di rispetto e scattò a quella domanda sollevando il capo
“No! Assolutamente!!” Ma lo slancio che ebbe nel parlare si sciolse in un dolce stupore quando potè vedere la figura di fronte a lui. La Grande Sacerdotessa era una giovane donna di grande bellezza, una bellezza dolce e temperata come un prato di fiori… il suo sguardo era sereno e rasserenante come un limpido ruscello, il suo sorriso riposante come il bacio del sole di primavera… E Izu non potè rimanere indifferente a tutto ciò, rimanendo senza parole a contemplare tanta armonia. Facendo appello a tutta la sua forza di volontà, il giovane si costrinse a tornare composto, anche se con la schiena eretta questa volta, e tentò di riprendere un tono più decoroso “I… Io vi ringrazio infinitamente per avermi ricevuto…” Riuscì solo a proferire, mentre istintivamente tornava ad abbassare lo sguardo, messo in soggezione dal candido aspetto della Sacerdotessa.
“Quando sei giunto vicino a me durante la processione, ho sentito chiaramente che l’attenzione degli spiriti era su di te… Per questo ho fatto in modo che tu potessi parlarmi immediatamente… Dimmi cosa ti affligge… Perchè temo che sia molto grave…”
“Io… Io…” Balbettò Izu chiedendosi da dove fosse meglio cominciare “Io e Ari siamo fuggiti dalla D’Monics” Sputò poi fuori tutto di un fiato. Il giovane potè vedere lo sguardo della Sacerdotessa farsi triste e cupo quasi immediatamente
“Non sembrate dipendenti nè ricercatori… devo dedurre che siete tra coloro che quella terribile Corporazione rapisce come involontarie cavie dei loro terribili esperimenti…... Mi dispiace davvero….” Il ragazzo potè sentire con grande chiarezza in quelle parole quanto fosse genuina la compassione che la donna provava “…Siete tuttavia riusciti in qualche modo a sfuggire ai loro artigli… e ora siete in salvo… Ma sento che non è solo per chiedere asilo che tu hai chiesto di vedermi…”
“N…No, infatti… Ho… Ci sono alcune cose che… Che non mi sono del tutto chiare e che vorrei… Ecco…” Fece una lunga pausa per raccogliere le idee e fu allora che fu un poco turbato dallo sguardo che la Sacerdotessa gli rivolgeva… Lo trovò adesso più che compassionevole… era quasi rattristato… E la serenità che lo aveva calmato poco prima era adesso scomparsa… “Siamo riusciti a fuggire dalla Corporazione grazie ad una misteriosa voce che mi ha sussurrato passo per passo cosa fare… Tutto ciò che mi ha detto si è sempre avverato. E’ stata quella voce a condurmi verso la vostra processione mentre i soldati della D’Monics ci inseguivano… Fino ad ora ci ha sempre condotto in salvo… ma non ho idea di chi o cosa si tratti…”
“Sento però che questo dubbio non è il primo che ti preoccupa… Vero?”
“N… No, in effetti… Ma ci è collegato… Prima di fuggire dalla D’Monics, la Voce mi ha condotto attraverso i loro sistemi di sicurezza fino a giungere nei loro laboratori segreti e mi ha fatto rubare una cosa…” Disse aprendo la borsa di tela ormai stappata e coperta di sangue per poi poggiare il libro davanti a sè “Ecco… Io non so cosa sia e non riesco nemmeno a capire che cosa ci sia scritto. Un…. Un vecchio saggio di nome Ishmael mi ha detto che forse voi avreste potuto risolvere il mistero… Se mi permettete di porgervelo…” Disse sicuro che non sarebbe stato un problema e preparandosi a farlo scorrere sul pavimento in modo da non violare l’obbligo di non spostarsi. Tuttavia la risposta giunse brusca ed inaspettata
“NO! Non devi! Tieni quel libro lì dov’è!” Intimò con tono secco ma allo stesso tempo preoccupato la Sacerdotessa. Izu fu colto completamente alla sprovvista, rimanendo paralizzato e ammutolito a chiedersi il perchè di quella reazione. Al suo sguardo interrogativo la Sacerdotessa non rispose affatto, fu lei, invece a distogliere lo sguardo, portandosi davanti alle labbra la lunga manica del Kimono, come per nascondere il viso. Un’ondata di tristezza sembrò propagarsi nella stanza proprio come se fosse tangibile, partendo dalla giovane donna ed andando a stringere il cuore di Izu, che rimaneva tuttavia in silenzio a cercare il motivo di tutto ciò.
“Sa… Sapete dunque di cosa si tratta?” Concluse il ragazzo pensando che solo conoscendo il segreto del Libro lo si potesse temere o bramare. La Sacerdotessa lentamente si ricompose, ma il velo di tristezza non lasciò la stanza
“Ascolta… Sei giunto fino a me dopo un’estenuante fuga da terribili mastini… E la Setta del Grande Cielo sarebbe felice di accogliervi e darvi il rifugio che cercate…. E per questo non chiederebbe nulla in cambio… Avete già sofferto a sufficienza per poter pretendere da voi anche il più piccolo dei tributi… Ma se tu ora mi chiedi di svelarti ciò che so su quel libro e su quella voce, per quanto misero sia ciò che posso dirti, sappi che dovrai pagare un grande prezzo…” Il ragazzo corrugò le sopracciglia, non riuscendo a capire come la banalità che stava per dire non fosse già evidente alla saggia Sacerdotessa
“Io… Io purtroppo non ho nulla da offrire… non sono che un fuggiasco…”
“No… purtroppo non è un tributo materiale quello che ti verrà richiesto e non dovrai nemmeno versarlo a qualcuno che non sia te stesso… Ma per ogni cosa che si ottiene… Bisogna dare qualcosa in cambio… E’ una legge naturale alla quale non si può sfuggire… Se ora tu desideri la conoscenza… Sappi che quando l’avrai essa potrà cambiarti… Potrebbe arricchirti per alcuni versi… Ma per altri potrebbe renderti povero…” Izu cercò di afferrare il senso di quelle parole, ma, non dovendo preoccuparsi di pagare un tributo non avendo soldi o merce e non dovendo ricorrere a strani traffici con la propria anima o favori poco chiari, pensò che in fondo la preoccupazione della Sacerdotessa doveva riguardare tutta quella serie di problemi filosofici a cui lei sembrava fare molta attenzione, ma per cui lui aveva davvero poco tempo… E poi, lo aveva detto anche lei: lui era un Innocente… Che rischio poteva correre in un dilemma filosofico?
“Sì, non temete… Devo sapere che cosa sta succedendo e perchè mi è stata data l’opportunità di fuggire. Ditemi: è come penso io? Questo libro è una sorta di arma? E’ per questo che la Corporazione lo teme? Perchè potremmo usarlo contro di essa? Ditemelo se è così, vi prego! Io farei qualunque cosa per fare giustizia per ciò che hanno fatto ad Ari e a me!” Ancora una volta la Sacerdotessa chinò il capo, come rattristata
“E’ il tuo desiderio… Comincerò allora col dirti cosa non so di quello che ti sta accadendo. Non so cosa sia la Voce che senti… anche se sento che una fortissima entità spirituale ti aleggia accanto, la sua natura è per me insondabile… E bada che vi sono pochi spiriti che io non possa decifrare…”
“Mi… Mi aleggia accanto? In che senso?” Chiese lui preoccupato
“Nel senso che ti segue da vicino, vegliando su ogni tuo passo… Tuo o del Libro, questo non lo so… ma in questo preciso istante, essa ti sorveglia da dietro la tua spalla destra…” Izu spalancò gli occhi e si voltò, nella inutile speranza di poter cogliere con i suoi occhi mortali ciò che la Sacerdotessa doveva riuscir a cogliere con ben altre percezioni
“Voi… Voi riuscite a vedere la Voce? Che forma ha?” Chiese lui apprensivo, voltandosi nuovamente verso la giovane donna
“Non mostruosa, se è questo che ti preoccupa, ma conoscere il suo aspetto dubito ti direbbe qualcosa. Piuttosto, anche per me non è che una vaga ombra, mentre invece non ho mai incontrato spirito col quale non riuscissi ad entrare in contatto per quanto tentasse di celarsi… Riesco solo a percepire un forte groviglio di emozioni primordiali che si emana dallo spirito… a volte tali emozioni sono addirittura in contrasto tra loro… Primeggiano l’Angoscia, la Rabbia, ma anche la Calma e una fredda Razionalità Calcolatrice….” Izu rimase in silenzio per qualche istante, meditando su quel rompicapo
“Potrebbe… Potrebbe darsi che sia una specie di spirito nato dalla disperazione e dal desiderio di giustizia di tutti i morti che la D’Monics ha causato?” Propose sperando che la sua conclusione non sembrasse troppo superficiale e impudente
“Può darsi” Disse solo la Sacerdotessa “E’ un’ipotesi che non mi sento di escludere… e che a dire il vero potrebbe dare un senso ad alcuni dettagli, ma tale senso non fa che rendere ancora più cupe le mie altre conclusioni”
“E il Libro?!” Chiese impaziente il ragazzo che oramai sentiva di essere vicino a scoprire qualcosa di importante… Ah, quanto aveva ragione…
“Ancora una volta, posso dirti cosa non so. Non credo di poter tradurre quel libro, nè conosco quale siano i suoi effettivi poteri…” Izu fu piuttosto sconcertato da questa rivelazione, specie dopo l’apprensione che la Sacerdotessa aveva mostrato poco prima
“Ma… Ma allora…”
“So tuttavia cosa sta facendo…”
“E…?”
“… Non appena sei giunto qui, ho dato disposizione perchè tu fossi condotto al tempio perchè ti curassero le evidenti ferite che avevi riportato durante la fuga…”
“Sì, scusate, non vi ho ancora ringraziato per questo…”
“Non devi, non è stato nulla… Tuttavia… Tuttavia… Non c’è modo con cui io possa rendere semplice o accettabile il senso di ciò che sto per dirti… Quindi dovrai essere tu a mostrare la forza e la determinazione per raccogliere il frutto del tuo desiderio…” Ancora una volta le sopracciglia del ragazzo si corrugarono, tentando di decifrare il senso di quella lunga catena di parole… Poi decise di tagliare corto
“S… Sì, va bene” Disse sperando di aver detto ciò che la donna sperava di sentire
“….....” Fu solo il silenzio che accolse la risposta del giovane, mentre la Sacerdotessa chiudeva gli occhi e chinava il capo, come se volesse concentrarsi
“Lady…” Cominciò lui, ma la voce della Sacerdotessa lo interruppe
“… Tu non sei sopravvissuto ai colpi che ti hanno raggiunto”
“Cosa?!!” Riuscì solo a gridare Izu quasi alzandosi in piedi tanto era lo stupore
“I proiettili che ti hanno colpito hanno reso impossibile per il tuo corpo continuare a vivere… e, perciò, esso è morto” Fu la fredda e razionale spiegazione che gli fu fornita
“Ma… Ma non è possibile!! Lo vedete anche voi che sono qui in carne ed ossa!!”
“Ma non senti alcun dolore…. Non è così? Il dolore è sparito pian piano come un ricordo lontano, benchè, se le guardi, le ferite che porti, anche se parzialmente rimarginate, suggerirebbero che dovresti a stento muoverti…” Izu fu fulminato da quella osservazione, ricordando di non aver mai effettivamente controllato l’entità di quei “colpi di striscio” perchè aveva troppa fretta di fuggire… e poi avevano pure smesso di fargli male…
“State… State dicendo che il Libro mi ha guarito o resuscitato?” Chiese insicuro mettendo assieme gli indizi a lui disponibili
“No…. Non sei nè guarito… Nè vivo…”
“Ma…”
“In qualche modo, il libro ha fissato la tua anima al tuo corpo, perchè possa animarlo con una sembianza di vita… ma il legame tra anima e corpo è oramai scisso. Un forte flusso energetico sostituisce il legame tra Anima e Corpo… Quel potere viene dal libro… Moriresti se te ne separassi… O meglio… la tua anima sarebbe libera di andare al suo riposo eterno… perchè in effetti… Tu sei già morto…” Gli occhi di Izu erano ormai sgranati nella più totale apprensione… e solo ora si rendeva conto che, in effetti, nonostante l’evidente panico che lo stava assalendo, non sentiva affatto il cuore battere all’impazzata come avrebbe dovuto. Portò una mano al petto per cercare i battiti…. In fondo… per quanto quella cosa sembrasse insensata… Perchè la Sacerdotessa avrebbe dovuto mentirgli? E poi avrebbe spiegato perchè non sentiva dolore per le ferite, perchè era riuscito a correre così tanto senza stancarsi… E forse perchè da un po’ di tempo a quella parte la Voce si era fatta più chiara….
“Non… Non è uno scherzo, suppongo?” Tentò di sdrammatizzare il ragazzo tornando a sedersi, tentando mostrarsi il più calmo possibile
“Temo di no….”
“Sono… Sono una specie di Zombie, allora?”
“No, uno zombie è un semplice cadavere rianimato tu… Tu sei una specie di uomo che non può morire… Il libro te lo impedisce…”
“Detta… detta così sembra quasi un pregio…”
“Ma il potere del libro non durerà per sempre e quando esso si esaurirà, tu tornerai al ciclo naturale delle cose… Come succederebbe se ti allontanassi fisicamente dal libro. Per questo non ho voluto che lo spingessi verso di me”
“E… E quanto potere potrebbe avere, il Libro?”
“Non credo possa sostenerti per più di sei giorni…”
“SEI Giorni?!” Gridò lui sentendo l’incombenza della morte ben più vicina di quanto avesse temuto “Non… Non c’è niente che possiate fare?”
“No… Mi dispiace davvero… Il Legame che il libro ha stabilito tra il tuo corpo e la tua anima è estremamente complesso… Ha reso il tuo corpo immortale ed in grado di ignorare qualunque tipo di danno o menomazione, ma ha d’altra parte cancellato il naturale legame che lega queste due componenti… Nessuna magia arcana o spirituale può oramai fare niente… Forse potremmo trovare il modo di rendere permanente tale legame… ma non in sei giorni… e una volta che si sarà dissolto, sarà svanito per sempre…..... Mi dispiace…. Mi dispiace davvero…...” Concluse con le lacrime agli occhi la Sacerdotessa.
Era morto…. Qualunque cosa fosse successa, non poteva cambiare questa verità… al più tardi tra sei giorni, il potere del Libro si sarebbe dissolto e avrebbe dovuto morire… Aspettare la Morte è ben più terribile che doverla affrontare… Forse sarebbe stato meglio che il Libro non lo avesse salvato… forse sarebbe stato meglio che i colpi lo avessero ucciso quando era dietro a quella colonna piuttosto che farlo diventare uno zombie che può solo aspettare che gli scada la garanzia… Ma poi il suo pensiero corse ad Ari… E anche se non brillò di felicità al pensiero di doverle dire tutto ciò, pensò che se lui fosse morto, sarebbe morta anche lei… In fondo il Libro era stato buono con lui… Gli aveva dato la possibilità di salvare Ari e di dirle addio anzichè lasciarli morire tutti e due sotto i colpi della D’Monics… Forse avrebbe dovuto restituirgli il favore…
Tornando composto, Izu fece appello a tutta la forza di volontà che gli era rimasta e tentò di focalizzarsi sul suo ultimo desiderio
“Perchè credete che il Libro abbia fatto tutto ciò?” Chiese serio, ma non allarmato il ragazzo. I loro ruoli invertiti, fu questa volta il turno della sacerdotessa di ricomporsi per onorare la determinazione del suo ospite
“Mi è… Mi è impossibile saperlo… Ma…”
“Può darsi che avesse bisogno di me, del mio corpo per fare qualcosa… Così come potrebbe aver avuto bisogno di me per fare qualcosa la Voce, non credete?”
“Se così fosse, e se fosse vera la supposizione che vuole fare dello Spirito che ti veglia lo spirito dei caduti per le ingiustizie della Corporazione, allora questo porterebbe ad un disegno ancora più cupo… Se uno Spirito che vuole vendetta ti ha fatto ottenere quel libro, è logico pensare che esso possa essere usato per recare danno alla Corporazione stessa… D’altro canto, se il libro ti ha tenuto in vita a costo di spendere tutto il suo potere, sarebbe logico concludere che la tua sopravvivenza sia necessaria per compiere la sua funzione… Che poi dovrebbe essere quella di Distruggere o danneggiare la Corporazione… Ma tu non sei un guerriero, dico bene?”
“Dite bene…” Si rammaricò Izu
“Dubito quindi che tu con il tuo potere possa recar danno alla Corporazione in qualche modo… Nemmeno ora che non puoi morire… di certo troverebbero il modo per renderti innocuo fino al momento in cui il libro esaurirà il suo potere… Non è quindi nella sopravivenza di un Guerriero che il libro e lo Spirito confidano… Ma di un semplice Portatore… E, se il libro è davvero un’arma, allora c’è solo un’arma che risponde a questo tipo di caratteristica…”
“Una Bomba…” Sussurrò a mezza voce Izu, come per paura di essere udito.
“Il libro potrebbe essere “programmato” per esplodere una volta raggiunto un punto strategico. In caso di bisogno, potrebbe addirittura attivare questa sua funzione automaticamente… Senza che tu debba o possa fare nulla… L’unico problema sarebbe raggiungere un simile obbiettivo: se davvero è così importante, sarà certamente ben difeso o ben nascosto, o entrambi”
“Ma se qualcuno mi potesse guidare con una infallibile precognizione, allora sarebbe facile… Come è stato facile scappare dalla D’Monics… Ora le cose cominciano ad avere un senso….”
“… Purtroppo…” Potè solo commentare laconicamente la Sacerdotessa
“… E’ già da un po’ che la Voce mi suggerisce la prossima tappa… Dunque è lì dove il Libro…”
“Può darsi…”
“…E il potere del Libro si indebolisce ogni momento che passa, per mantenermi in vita, giusto?”
“Sì, è così…”
“… Allora dovete aiutarmi, Grande Sacerdotessa… Ve lo chiedo con tutto il cuore…”
“…Mi dispiace… Farei tutto il possibile, ma come ti ho già detto…”
“… Dovete darmi il modo di andare là dove dice la Voce il più in fretta possibile!”
“Cosa?! No! Perchè vuoi farlo?!” Chiese la Sacerdotessa preoccupata, scomponendosi per la prima volta
“Se arrivassi là troppo tardi, il potere residuo del Libro potrebbe non causare una detonazione sufficientemente potente al suo scopo”
“Ma… Non capisci che una volta che Libro detonasse, anche se tu sopravvivessi all’esplosione, moriresti perchè privato della sua energia?!”
“Sono già morto, come avete detto voi…” Replicò Izu con una determinazione che non era più solo di facciata, ma radicata fin nel profondo del suo animo “… Anzi, forse mi rendo conto di non essere stato mai nemmeno vivo… Per assurdo, forse ho cominciato a capire cosa significasse vivere solo dopo che sono.. ah ah.. morto… Il destino mi ha solo concesso di vivere i miei giorni come una cavia da laboratorio… e anche prima di allora non ero che uno dei tanti che tentava di trascinarsi attraverso un’altra giornata nella Città senza cacciarsi nei guai… Sapevo che le corporazioni compivano le più terribili nefandezze, ma desideravo solo non capitasse a me… poi invece è successo… ma non è cambiato molto: quello che la Corporazione mi ha dato era solo qualcosa che NON volevo fare… cioè essere la loro cavia… ma se guardo indietro nella mia vita, mi rendo conto adesso che non c’è mai stato niente che volessi veramente FARE… Volevo solo cavarmela per arrivare al giorno dopo… Quel “vecchio”… Quell’Ishmael ha detto: “Non uomo, ma bestia è colui che desidera solo una lunga vita”… E io sono stato una bestia per tutta la mia vita… Poi sono morto…Ma per uno strano scherzo, proprio adesso che sono morto, mi rendo conto di poter fare davvero la differenza, di poter servire a qualcosa… di poter FARE qualcosa… Oppure di aspettare questi sei maledetti giorni marcendo come ho fatto tutto il resto della mia vita…. Forse questa cosa che il Libro può fare non sarà sufficiente a spazzare via la D’Monics dalla città… Ma se potrà almeno dimostrargli che non possono calpestare gli innocenti e i deboli senza preoccuparsi delle conseguenze… Per quanto esigue possano essere… Allora la mia Vita sarà servita qualcosa… Se potrò Vivere almeno in quel singolo istante… Sarà stato infinitamente meglio che Morire anche nel posto più bello per Sei giorni o per l’eternità… Forse allora potrò dire di essere un Uomo… E non una Bestia….”
La Sacerdotessa chinò il capo, fino a toccare con la fronte per terra, nello stesso gesto che Izu aveva fatto quando era arrivato al suo cospetto
“Sono io che devo inchinarmi di fronte a voi…. E devo scusarmi di aver detto che non siete un guerriero… A nessuno più volentieri che a voi affiderei la difesa di ciò che ho più caro…” Si ricompose, sollevandosi “… Farò tutto ciò che è in mio potere… Chiamerò i più veloci spiriti dei venti per portarvi sulle loro ali e i più forti spiriti della terra perchè abbattano i vostri nemici e…”
“Grazie, Lady Midoriyama…. Ma non disturbatevi oltre… Non voglio che la D’Monics abbia modo di prendersela con voi… Gli spiriti dei Venti mi porteranno a destinazione… La Voce mi aiuterà ad evitare ogni nemico…”
“… Grazie a voi… Cosa desiderate fare a proposito della giovane che è giunta qui assieme a voi?” Izu chinò il capo, un poco triste a quel pensiero
“Ditele tutto ciò di cui abbiamo discusso, ma vi prego… non ditele della mia morte… Preferisco creda che ci sia ancora speranza di rivedermi quando partirò… Non credo che altrimenti potrebbe mai lasciarmi andare… E non avrei cuore di andarmene senza salutarla….”
“Sarà fatto. Farò allora sì che si preparino i riti purificatori che vi serviranno per avere la benedizione dei venti e nel frattempo farò sapere a lei tutto quanto abbiamo detto…. La Setta del Grande Cielo… Vi riconosce come un vero Uomo…” |