"Yes... I'm Ok, don't worry, it hurts a bit, but it doesn't seem I got anything broken"

Izu -

BGM: “The Temple of Love”

“Ari… Uh… Ari, stai bene?” Fu la prima preoccupazione del ragazzo vedendo lei accasciata e singhiozzante su di lui. Ari sollevò il capo di scatto rivolgendo verso di lui gli occhi lucidi e meravigliati
“I… Izu!!” Riuscì solo a dire gettandogli le braccia al collo e piangendo più forte
“Oh, Ari! Scusa! Devo essere svenuto per il dolore… Non volevo farti preoccupare a questo modo!” Si scusò lui stringendola a sua volta. Lei scosse il capo premendo il viso sulla sua spalla
“Non importa! L’importante è che sei qui, adesso!”
“Su, Ari! Dobbiamo muoverci adesso, è pericoloso rimanere qui! Ti ho già fatto perdere abbastanza tempo!”
“Izu!” Esclamò lei scostandosi “Ma tu sei ferito! Sei sicuro di poter camminare?!” Lui annuì col capo, anche se controllò con aria un po’ preoccupata i vestiti insanguinati
“Sì… Sì, non preoccuparti, mi fa un po’ male, ma non sembro avere niente di rotto”
“Fammi controllare!”
“No! Non abbiamo tempo per questo! Il signor Ishmael sta per aprire il varco! Dobbiamo fare in fretta! Se fossi ferito gravemente, lo sentirei, no?” Ari, ancora frastornata dall’esperienza, decise che non aveva nessuna voglia di mettersi a discutere… Ora che aveva di nuovo Izu a guidarla, voleva solo fare quello che diceva lui…

Eliminato l’ultimo gruppo di controllo appostato sulla rampa, il gigante d’acciaio una volta conosciuto come Ishmael accelerò nuovamente i motori gravitazionali per piombare verso l’interno dell’edificio, seguito a ruota da altri inseguitori corazzati dal loro letale esoscheletro da combattimento.
“A tutte le unità!” Tuonò la voce del caposquadriglia nel comunicatore “Stiamo subendo perdite inaccettabili! Riqualificare il bersaglio come Ostile di classe Alpha o superiore! Abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile!....” Seguì un brevissimo momento di pausa, poi il tono della comunicazione si fece ancora più concitato “…Allarme alle unità Bravo e Charlie! Sta venendo verso di voi!!”
Percorsa a supervelocità la distanza che separava l’entrata dall’enorme foro che aveva permesso agli invasori di entrare, Ishmael virò salendo verticalmente per andare ad incrociare i bersagli che stavano ancora spargendo morte ai piani superiori. Ricevendo ordine di supporto dal coordinatore, tutti i mezzi del piano inferiore si librarono nuovamente in volo e si gettarono all’inseguimento di Ishmael proprio come un branco di insetti assassini insegue il proprio nemico. Così fecero anche le unità degli altri livelli quando il loro inopportuno avversario continuò a salire incurante di loro. Ishmael sapeva che, ora che la strada era libera, doveva concentrare l’attenzione di quegli assassini unicamente su di sè, per permettere agli altri di scappare. Per fare questo, il modo migliore era convincerli che lui era troppo forte per poter essere considerato una minaccia marginale degna solo di parziale attenzione… E questo era facile, visto che le cose stavano esattamente così… Sicuramente il suo tentativo avrebbe ottenuto risultati ancora migliori se avesse fatto credere di voler tentare un attacco suicida alla base operativa del gruppo: in quel modo, chiunque desse gli ordini avrebbe sicuramente preferito ritardare di un poco la cattura del bersaglio principale pur di non saltare per aria insieme a tutto il mezzo corazzato.
Quando fu certo di aver raccolto sulla sua scia il maggior numero di assalitori possibili e di averli portati il più lontano possibile dalla rampa di uscita, eseguì un paio di manovre evasive e si connesse con il sistema di altoparlanti, facendo risuonare la voce a cui i rifugiati erano abituati.
“Attenzione! Piano di Evacuazione! Tutti i residenti si rechino immediatamente all’uscita numero due! Evacuate immediatamente l’edificio!”
Ari si chinò insieme ad Izu al suono di un terribile boato a poca distanza da loro, poi si volse verso il ragazzo gridando per superare il rumore dell’esplosione
“Dove ha detto che dobbiamo andare?!!”
“Là!” Fu la concisa risposta di Izu mentre indicava la rampa dove il teppista aveva tentato di catturarli
“Come fai a sapere che è quella?!”
“La Voce, ricordi?!” Ari annuì senza dire altro e si mosse subito dietro al ragazzo quando questo partì correndo accucciato verso la loro meta che presto raggiunsero. Quando però Ari fece per risalire la rampa, Izu la fermò facendola accovacciare di fianco allo stipite dell’apertura a saracinesca
“No, non ancora, avremo più possibilità se usciremo insieme agli altri!” Disse lui rispondendo prontamente allo sguardo interrogativo di lei. Così Ari si accucciò di fianco a lui e attese. Tale attesa non fu lunga, perchè presto una moltitudine di uomini, usciti dai loro nascondigli e in corsa per salvare la loro vita, si diresse verso il loro stesso obbiettivo. I due ragazzi si infilarono nel mucchio, stando attenti a non essere spinti per terra e venir quindi calpestati dalla massa in preda al panico. Infine la frenetica corsa sfociò nella angusta strada e la fiumana cominciò a dividersi nelle due direzioni del vicolo.
“Maledizione!!” Imprecò il tenente Higa dal centro di comando “Quei pezzenti stanno tentando di disperdersi! Squadra di Fanteria Gamma! Voglio che i vostri tiratori aprano il fuoco contro il maggior numero di bersagli possibili! Tutte le altre unità della Squadra Gamma si gettino immediatamente all’inseguimento di quanti più bersagli possono!”
“Roger Tenente!”
Raggiunta la posizione di tiro, i cecchini della squadra Gamma tentarono dapprima di individuare delle figure che rispondessero all’identikit, ma la folla era veramente enorme e persino le strumentazioni non davano riscontri attendibili; decisero così di seguire lo spietato ordine del loro superiore e di riversare sui poveri derelitti una generosa dose di quella che le corporazioni avevano il vezzo di chiamare “Soluzioni Drastiche per il Bene di Tutti”… Soluzioni che per qualche motivo comportavano sempre la drastica e inutile morte di decine di persone…
Izu ed Ari strinsero i denti quando videro i primi cadere e gli altri correre ancora più all’impazzata, travolgendo i cadaveri. Ari in particolare pregava solo di non dover rivivere quel terribile momento per colpa di uno stupido colpo vagante e correva a testa bassa, senza guardare in avanti, sperando di continuare a sentire la calda mano di Izu che la guidava nella fuga. Riuscirono in qualche modo miracoloso a svoltare un angolo e uscire dal campo di tiro dei cecchini, ma non smisero di correre. Potevano sentire, come tutti gli altri che scappavano accanto a loro, i veloci passi di corsa e le raffiche di fucile d’assalto che li seguivano, chiaro segno di una squadra di sterminatori sulle loro tracce… e di una anche molto arrabbiata.
Tutti i fuggiaschi erano persone che avevano fatto della sopravvivenza e degli espedienti l’unico modo per continuare ad esistere e sapevano cosa era meglio fare in quei frangenti: forse non erano mai stati inseguiti da uomini così ben armati e così determinati ad ucciderli, ma erano fuggiti già centinaia di volte, dai poliziotti, dai membri di qualche banda… E a volte anche da qualcuno di loro. Per questo tutti cominciarono a disperdersi nelle stradine secondarie, evitando le strade maggiori che avrebbero di certo dato miglior possibilità agli strumenti della Corporazione di individuarli e dirigendosi vero la periferia, dove erano sicuri che il controllo delle corporazioni si sarebbe fatto minore come anche la loro voglia di inseguirli. Izu, invece, si separò quasi subito dal gruppo e sembrava aver scelto la direzione opposta, lasciandoli soli a correre verso una direzione poco proficua e per di più a fare da facile bersaglio ai mastini che li inseguivano che forse si separarono proprio per venire dietro a loro… Ma chi aveva voglia di fermarsi per scoprirlo?
“Izu! Izu!!” Chiamava Ari tentando di far notare l’errore al ragazzo, ma Izu continuava a correre senza mai voltarsi, sostenendola e trascinandola quando non ce la faceva. Il cuore le stava scoppiando e non aveva più aria nei polmoni, anzi, le sembrava di avere del fuoco, ma Izu non accennava a diminuire la velocità, ignorando il dolore senza battere ciglio… Infine, proprio mentre cominciavano ad essere certi della presenza dei loro inseguitori udendoli intimare di spostarsi ai passanti delle strade più trafficate in cui Izu li aveva poco saggiamente condotti, la coppia giunse alla fine di quella che Ari credeva essere una grande strada per sfociare in una grande almeno il doppio…. Una delle Strade Principali dell’Esacolo! Ed era piena di gente all’inverosimile! Tutte le strade di EcatombCheriArk sono affollate, ma qui c’era una folla di gente davvero incredibile, persino per una delle strade principali! Differentemente da quanto facevano tutti gli abitanti di quella pazzesca città, questi camminavano con calma e ordine, quasi come se stessero marciando o sfilando…. Entrambi si fermarono violentemente colpiti da quello spettacolo insolito, ma durò solo un attimo, poi la paura e la fretta ripresero il sopravvento tornando a far muovere le gambe… Ancora inconsapevole di cosa stesse capitando, Ari seguì Izu, che invece si muoveva senza esitazione, poi ricordò…
Quando ancora la Corporazione non l’aveva “Reclamata per Necessità di Ricerca” aveva assistito a sua volta a quello che stava avvenendo… Alcune sere… Lei non aveva proprio idea di quali fossero… La Setta del Grande Cielo percorreva con un corteo rituale le strade principali dell’Esacolo, per rafforzare il Sigillo (o così dicevano) e lo spirito delle persone che si preparavano all’Avvento… Le grandi lanterne in pietra che costeggiavano le Strade Principali come ancestrali lampioni si accendevano di un fuoco sacro e dall’alto la città di EcatombCheriArk brillava evidenziando la figura del Sigillo… Sperando che gli Spiriti a cui la setta si appellava gradissero e ricordassero quel luogo ed il suo scopo…
Ari non sapeva come avesse fatto, ma Izu li aveva condotti in salvo… Una volta penetrati nel corteo, gli uomini della corporazione avrebbero desistito: oltre ad essere mischiati a fin troppe persone, la Corporazione non avrebbe mai osato attaccare i seguaci di una Setta potente come quella… E, ora che ci pensava bene, Ari sapeva benissimo come Izu aveva fatto… E non era certo merito del caso…
Mentre di corsa si tuffarono nel fiume di gente, Ari notò che il ragazzo non aveva intenzione di fermare la loro corsa e capì ben presto il perchè: nel mezzo del corteo, protetta da monaci guerrieri e dall’adorazione dei fedeli e seduta su un palanchino portato a braccia sopra le spalle di nerboruti sacerdoti, stava niente meno che la guida spirituale della Setta intera… Lady Midoriyama… Che si diceva essere poco meno che un puro spirito incarnato venuto per salvare tutti i penitenti… Izu si fece strada tra tutti gli adoratori, forzando il passaggio quando i corpi erano troppo vicini, ma senza mai lasciare la mano di lei, poi giunse dove i monaci creavano il cordone di protezione per la loro ispiratrice. Il ragazzo tentò di avvicinarsi ulteriormente, ma i Monaci erano ben preparati a questo genere di intemperanze e, rivolgendogli uno sguardo imperante e severo, lo rimproverarono aspramente
“Fermo! Sei impuro! Nessuno può avvicinarsi alla Divina! Contemplala da lontano e lascia che la sua Visione ti Purifichi!” Dissero mentre lo bloccavano fisicamente cercando di non interrompere il corteo. Circondato anche dalla disapprovazione degli altri fedeli, Izu però non badava a nessuno e sporgendosi oltre le possenti braccia dei monaci chiamò a gran voce
“Lady Midoriyama!!! Vi prego Aiutateci!! Vi prego, abbiamo bisogno di voi!!” Non era certo la prima supplica che veniva levata dalle strade alla austera figura dai capelli color della neve più pura che sedeva compostamente sul suo personale altare. Da sempre una figura così sacra doveva aver suscitato le speranze di molti e questi stessi non dovevano aver esitato a chiedere aiuto… Ma era ovvio che troppi erano i bisognosi per ascoltarli uno per uno e dedicare loro anche solo un poco del tempo concesso per rimanere su questa terra a quella divina creatura. Era logico che, sebbene con il cuore gonfio di tristezza, la sacra guida della Setta del Grande Cielo rimanesse impassibile come fosse appunto niente più che una statua da adorare, con la speranza che i bisognosi trovassero poi aiuto nella parola del culto o in qualche monaco che più poteva dar loro ascolto… E invece… Invece la giovane e bella donna si voltò… Si Voltò! Si voltò davvero! A tale vista molti furono sul punto di svenire per l’onore ricevuto e persino i monaci tanto devoti e prossimi alla sacra figura si scomposero presi alla sprovvista. Addirittura, la bellissima profetessa fece un cenno ad uno dei suoi sacerdoti più prossimi, richiamandolo a sè. Esso accolse un messaggio sussurrato dalle sue delicate labbra al suo orecchio, poi si voltò e a sua volta riferì il messaggio al monaco che stava bloccando i due giovani ed infine questo, non prima di averli guardati con occhio inquisitorio per cercare di capire chi fossero quei singolari individui per meritare una simile attenzione, comunicò sottovoce anche a loro il messaggio
“La divina Lady Midoriyama vi concederà l’incommensurabile onore di illuminarvi con la sua irraggiungibile perfezione una volta che sarete protetti dalle mura del tempio. Fino ad allora, rimanete qui dove noi della sua guardia personale potremo proteggervi e lasciate che questa sacra cerimonia continui il suo corso….”