BGM: “Rainbow”
Ecco che la paura se ne andava… come svanisce l’acqua versata dentro il vaso di una pianta assetata… Assorbita dalla terra silenziosamente e rapidamente… Così scivolava via la paura di Ari… E così se ne andavano anche tutti i rumori che la circondavano. Le raffiche di armi automatiche e le esplosioni dei mini missili furono dapprima un eco lontano, poi solo un leggero brusio di fondo che faceva da sottofondo all’irreale scena che prendeva vita davanti ai suoi occhi. In principio non potè fare nulla: vedendo Izu cadere a terra colpito dai proiettili, tutto ciò che riusciva a pensare era che non stesse davvero accadendo. Mentre, come al rallentatore, osservava il corpo di Izu cadere riverso, cercò di convincersi di aver visto male, che il ragazzo non stesse davvero reagendo al doloroso e violento impatto dei colpi dei loro assalitori, ma il corpo cadde chiuso su se stesso, cominciando a sanguinare. Allora si disse che forse era stato colpito solo di striscio e presto si sarebbe alzato, dolorante, ma vivo. Non dovette tuttavia aspettare di veder cessare gli spasmi di Izu per rendersi conto di star ingannando se stessa… Ben prima, quelle tenui difese vennero meno, lasciandola ad affrontare la terribile verità che, a dire il vero, non aveva certo bisogno le fosse insegnata una volta di più e non certo in quel modo così crudele: le persone muoiono… Non importa quanto ci siano care, non importa quanto desideriamo che sopravvivano… Tutti abitiamo degli involucri deboli e fragili… nessun amorevole sentimento o legame affettivo impedirà ad un pezzo di metallo di distruggere quel fragile involucro in pochi istanti… e con esso tutto l’infinito mondo dei pensieri e dei sentimenti coltivati dentro a tale involucro… e dagli involucri che gli volevano bene…
Ari si gettò con un grido disperato sul corpo del ragazzo, cercando di farlo reagire per capire se esisteva ancora una pur tenue speranza di non lasciarlo andare via… Ma non c’era… Izu non si muoveva nemmeno più, non importava quanto forte lei lo chiamasse o cercasse di svegliarlo… Non si lamentava neanche per il dolore… Ari si accasciò su di lui piangendo lacrime amare… Non le importava più nulla… Non le importava più che quegli uomini armati volessero ucciderla… Non le importava più di cosa fare per scappare… Non le importava più nemmeno delle persone che in quel momento stavano probabilmente cadendo vittime di quella violenza indiscriminata… Soprattutto non le importava più nulla di quello stupido libro… Riusciva solo a sentire quel terribile vuoto che aveva al centro del cuore che la stava svuotando di tutto ciò che sentiva, senza mai riuscire a riempirsi, come un terribile buco nero nella sua anima…
Quando erano chiusi in quegli orribili laboratori e lei piangeva perchè aveva paura dei dolorosi esperimenti a cui gli scienziati la sottoponevano o perchè la trattavano come un animale, Izu le andava vicino e le diceva sempre di dormire un poco… In fondo, diceva, quello non era altro che un brutto sogno… Un giorno di quelli, avrebbe chiuso gli occhi e si sarebbe addormentata… E quando li avrebbe riaperti, si sarebbe risvegliata in un bellissimo letto morbido e profumato… Fuori l’erba fresca sarebbe stata bagnata da una leggera pioggia mattutina e avrebbe potuto sentire il profumo dei fiori e del prato sotto la pioggia attraverso la finestra appena accostata… Qualche goccia di pioggia le avrebbe bagnato le guance e sarebbe stata fresca e piacevole… e le avrebbe fatto scordare le lacrime che aveva pianto per quel terribile sogno… poi sarebbe stato tutto a posto… Si sarebbe svegliata del tutto e avrebbe dimenticato tutte quelle brutte cose…
“Quando ci sveglieremo, una pioggia mattutina laverà via il nostro dolore…”
… Così diceva sempre…
…Ma lei non si era mai svegliata… Ma non aveva mai smesso di credergli… Solo si chiedeva se in quella bella casa in cui si sarebbe svegliata ci sarebbe stato anche lui… Altrimenti… Altrimenti non sarebbe stata davvero felice…
…Quando erano riusciti a varcare le soglie della D’Monics, aveva davvero creduto che fosse venuto il momento in cui quel bellissimo mattino sarebbe arrivato… E invece… Ora… Ora l’Incubo era ancora più terribile… Ora…...... Voleva solo smettere di sognare… Non voleva nemmeno più svegliarsi… Le bastava solo smettere di vivere quell’orribile incubo… Chiudere gli occhi e non sentire più nulla… Se non forse Izu stretto tra le sue braccia…... Izu… Anche lui, forse in quel momento si stava svegliando sul suo letto morbido e profumato… con la pioggia fuori dalla finestra… Anche lei avrebbe voluto… La pioggia… Il profumo dell’erba… Il calore di una casa… Ma avrebbe scambiato tutto quello senza battere ciglio… se solo avesse potuto riavere Izu e il suo sorriso… se solo avesse potuto tornare da lei… anche se questo avesse voluto dire rimanere dentro quell’incubo per sempre… Non voleva rimanere lontana da lui… Nemmeno nel posto più bello del mondo… era lì, al suo fianco il posto più bello del mondo…
BGM: “Tamashi
no Rufuran” Aveva passato così tanto tempo a pensare a dove non voleva essere, che non si era mai accorta quanto fosse importante con chi voleva essere… Ora anche i più brutti ricordi della sua cella e dei laboratori le riportavano alla mente anche i ricordi di Izu… E improvvisamente tutte le cose che aveva sempre pensato di voler dimenticare erano diventate tutto ciò a cui voleva pensare… Perchè ora tutto quello che non voleva pensare era che Izu…Izu… Izu… si stava svegliando senza di lei…
Di fronte a tutto questo lei era così insignificante… Per quanto la sua anima si opponesse a quel terribile destino, a nulla valevano le grida che da essa si levavano, pregando perchè Izu tornasse… Avrebbe avuto bisogno di uno di quei miracoli di cui quella città sembrava essere piena… Ma nell’era delle corporazioni, i miracoli sono solo per chi può permetterseli… e non per gli straccioni o le cavie da laboratorio… Nonostante ciò lei sentiva di non poter fare a meno di chiamare Izu perchè tornasse… E anche se dalla sua bocca non usciva più neanche un suono, neanche il sommesso singhiozzo di prima, dentro di lei il suo cuore gridava più forte di quanto facessero le bocche dei cannoni che stavano ovunque spargendo morte e distruzione. Forse tutto quello sarebbe stato ridicolo agli occhi di quelli che erano abituati a manipolare le energie della magia, della vita e della morte come si comprano e vendono le azioni in borsa, ma quello era tutto il potere che il Destino aveva messo nelle mani di una timida ragazzina che aveva avuto l’unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato… Izu la stava lasciando per sempre… e tutto quello che il destino le concedeva di fare per cambiarlo era solo far battere al suo cuore uno struggente richiamo…................
…Ti prego Torna da Me…. Prima di Rinascere su questa o su un’altra Terra… Ti Prego, Torna tra queste Braccia… Così che Possiamo Amarci di Nuovo… Anche se servisse un Miracolo… Non è Impossibile… In fondo, I Miracoli accadono davvero, anche molte volte…
…Continuava a ripetere senza mai stancarsi, nella speranza di aver anche solo per puro caso indovinato una di quelle misteriose formule magiche dai fantastici poteri, usando come ingredienti per il sortilegio le sue lacrime e il suo abbraccio che non accennava a sciogliersi. Ripetè quelle parole per così tante volte che sembrò quasi fossero pronunciate come una unica catena in una lingua sconosciuta e, sebbene non una sola parola lasciasse la sua gola, il suo pensiero stesso sembrava essere così forte da riecheggiare nel furore della battaglia della cui lei era totalmente ignara… Anzi, era ignara di tutto… a parte del suo Desiderio… e della sua Preghiera… Ma col tempo, la stanchezza cominciò a fare breccia in quel muro di disperazione… E i suoi sensi tornavano lentamente alla realtà… Rendendola di nuovo partecipe di ciò che la circondava…
E fu allora che potè sentire le braccia di Izu chiudersi intorno a lei in un abbraccio e la sua voce sussurrarle qualcosa… |