"...Bad News, uh?"

Izu -

BGM: “Spending Time in Preparations”

La notte stava ormai volgendo al termine… e con la fine di essa, il Tenente Higa sentiva avvicinarsi anche la fine della sua carriera… I piani alti della corporazione non gli avrebbero mai perdonato di aver speso un simile numero di unità solo per tornare a mani vuote… E sapeva anche che non si sarebbero limitati a licenziarlo… Doveva riuscire ad ottenere almeno una traccia che gli permettesse di chiedere altro tempo…. aveva bisogno di risultati.
“Siete sicuri che la localizzazione sia corretta?” Chiese rivolto ad un suo sottoposto che gli marciava accanto reggendo un apparecchio rilevatore
“Signorsì, Tenente. Dopo l’assalto a quell’edificio abbandonato, il nostro bersaglio si è improvvisamente “risvegliato”: in queste condizioni è estremamente facile seguire il suo tracciato energetico residuo…”
Questo era già un buon inizio: per prima cosa, dava al tenente una giustificazione per motivare l’ingente perdita di truppe durante lo scontro in quel maledetto rifugio. Certo, lui non aveva idea di come o perchè questo avesse fatto “attivare” quel maledetto “Qualcosa” che i due Topi si erano portati via, nè l’aveva mai sospettato, ma non c’era certo bisogno che i suoi supervisori venissero a sapere di questo. Inoltre, cosa molto più importante, da quanto aveva capito, quello che i Topi si erano portati via era un qualche ritrovato in fase sperimentale, che i capoccioni della sezione scientifica non erano mai riusciti a decifrare… Se davvero lui fosse riuscito a schiudere quell’uovo e l’avesse riportato funzionante alla base, riuscendo là dove tutti gli intelligentoni avevano fallito, avrebbe potuto aspettarsi ben più che semplicemente non essere punito… C’era in vista una promozione, e di quelle grosse… indipendentemente di quanti uomini o mezzi avesse perso quella sera…
“Avete ancora la traccia del nostro obbiettivo, sergente?”
“Negativo, signore. L’abbiamo persa poco più di dieci minuti fa, quando è entrata nell’edificio” Rispose l’attendente mentre fissava l’enorme complesso che, di fronte a loro, torreggiava sulle loro minuscole figure, stagliandosi contro un cielo cupo come la pece, che difficilmente lasciava presagire che l’alba sarebbe arrivata.
“Che informazioni abbiamo su questa struttura?” Chiese il tenente circospetto, facendo schierare la sua squadra d’assalto scelta in formazione intorno all’ingresso
“E’ un vecchio deposito Signore, apparteneva alla Alchimyar, serviva per lo stoccaggio di dati e componenti. Secondo la banca dati è uno spazio extradimensionale, possiamo aspettarci una grossa area da perlustrare, all’interno”
“Dobbiamo aspettarci che i Cani da Guardia della Alchimyar provino a farci sloggiare da qui?”
“Negativo, Signore. La Alchimyar è fallita da ormai diversi anni, questo posto è completamente abbandonato, non ci sono nemmeno più i sistemi antiintrusione, rimangono attivi solo parte dei sistemi di protezione dati”
“E’ perchè è dentro uno spazio extradimensionale che abbiamo perso il tracciato del nostro obbiettivo?”
“Plausibile, Signore. Ma potrebbe anche darsi che alcuni sigilli di protezione rimasti in vigore proteggano questo luogo contro la divinazione e le scansioni elettroniche. Sa bene che lo spionaggio industriale è in cima alla lista delle preoccupazioni per una Corporazione” Il tenente tacque, pensieroso… Perchè diavolo quei Topi erano venuti fin qui? E come avevano fatto ad entrare? Anche se i sistemi antiintrusione erano disattivati, esseri inferiori come loro non sarebbero nemmeno dovuti esser in grado di scavalcare le più banali restrizioni di accesso… Loro stessi avrebbero dovuto ricorrere all’aiuto dell’hackeraggio del sistema per farsi aprire le porte. Nè avrebbero potuto forzarle: la Alchimyar avrà pur potuto essere fallita, ma, come tutte le corporazioni, sapeva quello che faceva quando aveva creato quel posto e la struttura esterna era abbastanza solida da resistere a praticamente ogni tipo di attacco. Le corporazioni non badavano a spese quando si parlava di proteggere i propri interessi… Quindi? Cosa nascondevano quei Topi?
“Signore?” Chiamò l’attendente mentre fissava sospettoso il suo rilevatore palmare
“Cosa c’è, sergente?” Chiese Higa destandosi dai suoi pensieri
“Uh, non ne sono sicuro… Per un attimo il rilevatore mi ha dato una forte traccia energetica a poca distanza da qui…”
“Veniva da dentro l’edificio?”
“No, Signore, veniva da circa un kilometro a nord-ovest…”
“A chi apparteneva?”
“Uh… E’ questo il problema, signore, non ho avuto nessuna rilevazione in merito”
“Sergente, quello strumento è figlio della tecnologia di punta dei nostri laboratori, anche se è apparsa per un nanosecondo, avrà sicuramente registrato tutti i dati. Incrociali con quelli della banca dati centrale: nemmeno noi saremmo in grado di occultare totalmente le nostre tracce. Quindi controlla e dimmi immediatamente a chi appartiene quel tracciato energetico: è di una corporazione rivale?”
“Uh….. Signore…. Ecco… Veramente ho già incrociato i dati con la banca dati centrale e lo strumento ha effettivamente completato tutte le analisi della traccia, ma…. Tuttavia i risultati danno “Sconosciuto” su tutti i parametri…” Higa corrugò di scatto le sopracciglia, tornando a riflettere su quella snervante serie di fattori incomprensibili che stava creandosi. Persino contro quella specie di armatura da combattimento che avevano affrontato al rifugio non era stato un problema identificare i dati sorgente: qualunque macchinario o unità dotata di potere straordinario poteva coprire la sua traccia rimanendo “dormiente”, ma una volta attivato, se era dotato di forti contromisure, poteva al massimo celare le informazioni riguardo alla configurazione e al funzionamento. I dati strutturali, cioè che tipo di matrice energetica usasse e così via, erano impossibili da celare e la loro banca dati aveva immagazzinato tutti i dati possibili e immaginabili: nulla avrebbe potuto risultare “Sconosciuto” per essa…. E allora? Una cosa era certa: era meglio fare in fretta… Cominciava ad avere una pessima sensazione a riguardo.
“Va bene: entriamo! Fate aprire questa maledetta porta e entriamo a prendere quello per cui siamo venuti! Sergente, lei tenga d’occhio quel rilevatore e non si lasci sfuggire nulla” Gli uomini diedero il roger e si misero subito all’opera. Il sabotatore si infiltrò nei circuiti del portone e gli comandò di aprirsi. Il meccanismo, credendo di aver riconosciuto uno dei suoi vecchi padroni, obbedì e lasciò entrare gli intrusi. Con rapidità e precisione, la squadra si dispose nell’assetto da incursione e controllò che la zona fosse libera.
“Clear!” Confermò il caposquadra continuando a tenere sotto tiro l’area. A quel segnale, anche il tenente entrò nell’edificio, per guidare personalmente i suoi uomini. Il posto non sembrava affatto in cattive condizioni, anzi, sembrava perfettamente funzionante. Il magazzino era completamente rivestito da pannelli bianchi e lucidi, illuminato da luci artificiali molto chiare, tipo neon; questo dava al luogo un’aria molto “Sterile” e quasi irreale tanto era uniforme. Ovunque lo sguardo potesse arrivare, si potevano solo vedere corridoi a perdita d’occhio, cosparsi di un numero infinito di porte tutte uguali: lo spazio extradimensionale che la Alchimyar si era riservata era davvero notevole, era circa della dimensione di uno dei loro magazzini principali. Ai tempi in cui la Compagnia godeva di buona salute avrebbe potuto anche essere una concorrente di cui prendere nota… Forse proprio per questo era fallita…
“Tenente! Ho ancora quella scansione sconosciuta! Il sistema l’ha registrata per un tempo maggiore questa volta…”
“Risultati?”
“Nulla di più rispetto a prima, solo, il sistema stima che, con il 43% di possibilità, sia diretta qui…” La cosa non metteva affatto di buon umore Higa che a questo punto cominciava a pensare di avere per le mani un po’ troppi problemi per volta. Voltandosi verso l’interno dell’edificio, non potè fare a meno di provare un certo sconforto nella totale monotonia del paesaggio, una monotonia che rendeva impossibile dire quale fosse il punto migliore per cominciare una qualunque ricerca…
“Sergente! Voglio una scansione dell’area! Abbiamo ripreso la traccia del nostro obbiettivo?”
“Negativo, Signore! Rilevo tuttavia una debole presenza all’interno del magazzino”
“Abbiamo qualche dato?”
“No, signore, è troppo debole. Potrebbe trattarsi di uno dei due Topi, ma non ricevo alcun segno vitale dalla presenza, solo una leggera aura magica residua…” … E quello che diavolo voleva significare? Razionalizzando brevemente, il tenente capì che oramai quella pareva la sua unica traccia e che era quindi inutile perdersi troppo in speculazioni col rischio di lasciarsela sfuggire…
“Squadra! Avanzare in formazione Gamma! E attenti agli angoli, non voglio sorprese!” Rispondendo al chiaro ordine del loro comandante, gli uomini si misero in marcia senza esitazione, avanzando in posizione tattica, pronti a far fuoco…

BGM: “Endeavour & Failure”

Come aveva detto la Sacerdotessa… Stava morendo… Anche se non era terribile come se lo era immaginato… Era solo come se lentamente stesse diventando troppo stanco per tenere gli occhi aperti… Ma sapeva che non era semplice sonno quello che stava arrivando… Con gli occhi abbagliati dall’accecante riverbero delle luci artificiali contro le pareti bianche, Izu non riconobbe affatto quei puntini neri che si affacciarono da un angolo degli infiniti corridoi… Seduto a terra, con la schiena appoggiata ad uno di quegli interminabili muri sintetici, Izu aveva anche poca padronanza del suo stesso corpo… E sapeva perchè… Non poteva quindi voltare molto il capo, che gli ciondolava su un lato, per vedere meglio… Ma a dire il vero, gli importava davvero poco… Oramai aveva fatto tutto quanto era in suo potere…
Le figure dei militari si avvicinarono con movenze tattiche tenendolo sotto controllo fino ad arrivare a ergersi sopra di lui… Subito le armi furono puntate su di lui da una distanza dalla quale era impossibile mancarlo e quello che doveva essere il capo si fece strada tra i sottoposti
“… Ah ah…” Ridacchiò debolmente il ragazzo “… Siete arrivati alla fine…” Li accolse lui… La Voce glielo aveva ripetuto molte volte da quando era entrato… lo aveva spronato a fare in fretta… La Voce…...... Ora taceva… Ma non l’aveva mai sentita così vicina… Proprio quando gli occhi cominciavano a chiudersi, come per un colpo di sonno, proprio prima di riaprirli per tornare sveglio, Izu poteva cogliere la presenza di qualcosa che aleggiava al suo fianco… In piedi vegliava su di lui… Forse era quella la strana figura che la Sacerdotessa aveva visto… O forse era solo la Morte che era venuta a riprendersi il suo pegno…
“Sergente! Scansione!” Ordinò l’uomo davanti a lui
“E’ uno dei Topi, Signore. E’ il numero RD-7282”
“Mi chiamo… Izu” Si costrinse con fatica a dire il giovane. La calma del giovane irritò oltremodo i nervi già provati del tenente che, piazzandogli lo stivale sulla spalla, calpestandolo, gli rivolse la sua sprezzante domanda
“Allora, Cavia, hai finito di scappare? Che diavolo sta succedendo qui?! Dov’è la tua insignificante compagna?”
“Ah ah… Perchè non me lo dice lei, Signore? Siete così a corto di idee che avete bisogno di una cavia per venire a capo dei vostri problemi?” Lo schernì il giovane con un filo di voce. Giunto al limite della sua pazienza, il tenente sferrò un violento calcio al volto del ragazzo, facendogli perdere il suo precario equilibrio e quindi cadere a terra sul fianco “Ah ah…” Continuò a ridacchiare Izu come se nulla fosse successo “Sei un vero idiota…”
“Dov’è l’Oggetto che hai trafugato dal Laboratorio?! Rispondi!!”
“…... Da qualche parte qui dentro…... Dietro una di queste porte….” Gli occhi sgranati dalla rabbia, Higa si voltò a guardarsi attorno, cercando di trovare un indizio, uno qualunque, che gli rivelasse l’ubicazione del suo prezioso tesoro, ma per quanto si voltasse, tutto ciò che vedeva era un’infinita serie di porte bianche tutte uguali in una serie infinita di corridoi bianchi tutti uguali….
“Signore?” Interruppe il sergente “Ho… Ho ancora quella segnalazione anomala… Oramai il computer stima che ci siano l’86% di possibilità che stia dirigendo qui… E l’unico dato che ho reperito come non sconosciuto è la stima del potenziale… che è valutato come “fuori scala”…” La cosa non mise di buon umore il tenente che ora, oltre che alla frustrazione, stava cominciando a sentire anche la stretta della fretta…
“…Brutte notizie, eh?” Tossì sarcastico Izu ancora raggomitolato per terra. Il tenente scattò su di lui, afferrandolo per il bavero e risollevandolo per fissarlo negli occhi
“Dove?! Dove l’hai nascosto?!! Parla o ti farò ammazzare come un cane!!” Urlò sottolineando il concetto sbattendolo un paio di volte contro la parete retrostante, ma Izu non ebbe reazioni… La sua testa ciondolò da un lato, stanca e le labbra non lasciarono quel sorriso stanco che avevano
“Ah ah… Te l’ho detto che sei un idiota… Sono già morto… E non sento più neanche il dolore… Fai quello che ti pare… Tanto tra poco…” Il tenente si voltò verso il suo attendente per avere conferma del bluff del ragazzo, ma il sergente scosse il capo
“Temo… Temo che dica il vero, signore… Non lo rilevo quasi più nemmeno… probabilmente sarà morto tra qualche minuto… E dai dati che il sistema ha elaborato pare che stia morendo di qualcosa che non renderà possibile nessun contatto necromantico con la sua anima, una volta dipartita…” Furibondo e allucinato, il militare tentò di riprendere il controllo della situazione, cercando di analizzarla al meglio. Con un ultimo scatto d’ira, rivolse ancor lo sguardo verso il ragazzo e lasciò la presa sbattendolo ancora contro la parete
“Ti credi tanto furbo,eh?! Credi che abbiamo bisogno di un pezzente come te?! Sergente!” Chiamò voltandosi ancora una volta “Voglio che si connetta al sistema di stoccaggio di questo maledetto magazzino e trovi dove è contenuto quel maledetto affare!!” Il sottoposto boccheggiò un paio di volte, tentando di trovare il modo più cauto per esprimersi
“Ma… Signore… Non… non è possibile…. Questi sistemi di stoccaggio sono progettati apposta per impedire una simile fuga di informazioni! E, come le ho detto, qui i sistemi di protezione dati sono ancora tutti operativi!”
“Sta dicendo che la D’Monics non ha un Hacker in grado di penetrare le difese di una compagnia rivale?! Non sia sciocco! Si faccia mandare il migliore che…”
“Ma, Signore… Il fatto è che probabilmente i nostri Hacker riuscirebbero a forzare il sistema, ma questi solitamente sono programmati per cancellarsi automaticamente in una simile evenienza… Di solito i nostri Hacker crakkano l’originale dei dati che si trova nel database centrale che, benché meglio protetto, sarebbe controproducente auto cancellare…”
“Allora cosa aspetta?! Richieda Immediatamente l’autorizzazione per…”
“Signore… La Alchimyar è fallita da anni, i loro archivi centrali sono stati smantellati già ai tempi… Probabilmente questi sono gli ultimi rimasti…” Gli occhi del tenente si facevano via via più sgranati mentre la soluzione sembrava farsi più e più lontana e il risolino di Izu, che andava allargandosi, certo non lo disponeva bene
“Togliti quel ghigno dalle labbra, cavia!!” Intimò colpendolo con un altro calcio che non ebbe miglior successo dei precedenti “Non credere che le nostre risorse possano essere messe in difficoltà da un semplice esperimento fallito! Sergente!! Contatti subito la nostra squadra di Divinatori e Precognitori, li voglio qui Subi….”
“Signore… La prego di scusarmi se continuo a contraddirla, ma…. Questo posto, come anche quelli che abbiamo noi per lo stoccaggio di dati e materiali importanti, è costruito con sigilli arcani che impediscono qualunque tipo di divinazione… e come per i sigilli informatici, se questi fossero infranti, suppongo che entrerebbe in funzione qualche altra contromisura che potrebbe andare dalla autodistruzione al dislocare nello spazio tempo la struttura in un punto noto solo alla banca dati centrale della corporazione madre… che è ora defunta….”
“Cosa… Cosa suggerirebbe, allora, Sergente?! Di controllare questi vani uno per uno?! Ce ne saranno Migliaia, se non centinaia di migliaia o addirittura milioni!”
“Il… Il sistema dice che questo genere di magazzino disloca periodicamente e con ordine casuale l’ubicazione delle celle di contenimento…. Rendendo praticamente impossibile che un vano si trovi due volte nello stesso punto per più di due ore…” Cominciando a sentire il suo fiato che si faceva corto, la razionalità del tenente tentò di trovare una soluzione a quell’assurdo rompicapo….
“Non…. Non Importa! Voglio che reperiate dalla banca dati una lista degli ex dipendenti della Alchimyar! Troveremo qualcuno di quei bifolchi con un vecchio codice di autorizzazione e lo useremo per entrare nel sistema!”
“Sì Signore!” Rispose il sergente mettendosi subito all’opera sul suo palmare… Ma subito dopo la sua celerità si smorzò e smise di battere sui piccoli tasti… “Si… Signore… secondo la banca dati… tutti i dipendenti della Alchimyar… furono giustiziati per sovvertimento dell’ordine pubblico e spionaggio industriale…..” Qualche istante di panico impose un tetro silenzio…
“Chi… Chi aveva il mandato per l’operazione di polizia?” chiese l’ufficiale con un filo di voce, sperando di avere ancora una traccia da seguire nel nome della Corporazione che aveva ricevuto l’ “Appalto” di “Smaltire” la concorrente per poi rubargli i dati e le risorse… Il silenzio rimase unico protagonista per qualche istante, poi la tremante voce del sottoufficiale diede la nefanda risposta…
“…. Noi, signore”