BGM: “Spending Time in
Preparations”
“A… Aspetta…” Cominciò Izu con la gola secca “Forse… Forse è meglio se noi ci fermiamo un attimo qui”
“Ma che diavolo stai dicendo?” Disse con tono quasi divertito il teppista riscendendo la rampa di corsa per vedere se qualcosa non andava “Te lo sei scordato che ti sta cercando metà della polizia di EcatombCheriArk? Dai, muovetevi! Non c’è tempo da perdere in chiacchiere!”
“Forse però è meglio se vai tu in avanscoperta… magari i poliziotti sono anche da questa parte… noi potremmo rimanere qui mentre tu controlli e poi, se è tutto libero, seguirti…” L’altro corrugò le sopracciglia perplesso
“Ti ho già detto che conosco tutto di questa zona! Qui gli sbirri non ci sono! Garantito!”
“Oh… Oh, è solo una precauzione…” Insistette Izu
“Non vi dovete preoccupare di questo, non ci sono aviomacchine della polizia, nella zona, ne sono sicuro anche io” Tentò di rassicurarli anche il vecchio
“Ma… Ma come potete esserne sicuro…”
“Ho appreso anche io qualche piccolo espediente per sopravvivere, ragazzo mio… Ma tu sembri molto spaventato, cosa ti turba?”
“Io…” Tergiversò Izu con aria effettivamente spaventata.
“Dai, muoviamoci!” Tornò ad esortarli il giovane “Ti stai facendo venire troppe paranoie! Te lo ha detto anche il vecchio che non c’è pericolo! Forza!”
“N… No, davvero… É meglio se almeno per stanotte ci fermiamo qui…” Il teppista, sempre più perplesso rimase a fissarli in silenzio, mentre l’uomo si girò verso di lui
“Se sono così decisi, forse potresti lasciare che si fermino qui da me il tempo necessario per controllare che la via sia sgombra… Non sarà un disturbo per me…”
“No… No, te lo dico io cosa c’è…” Disse il teppista sciogliendo l’espressione in uno stanco sorriso “C’è che questo bastardo deve aver mangiato la foglia…” Concluse sprezzante mettendo mano alla pistola per poi puntarla verso i due ragazzi
“Cosa Fai?!” Chiese il vecchio arretrando di qualche passo spaventato
“Mi garantisco un po’ di attenzione” Commentò sprezzante il giovane, mentre Izu faceva un passo avanti per nascondere Ari dietro la sua figura, il suo volto corrugato in una espressione di massima inquietudine “Allora… Da cosa l’hai capito?” Gli chiese con tono sicuro l’altro
“Pe…Perché?” Domandò invece Izu
“Perché cosa? Perché ho intenzione di vendervi alla Corporazione?” Al sentire quella frase, Ari si lasciò sfuggire un sospiro di terrore e persino il vecchio sembrò sussultare sotto le sue vesti “Perché io lavoro per la Corporazione, idiota”
“Ma… Ma tu fai parte di una banda!”
“E allora? Cosa credi? Che le Corporazioni non abbiano bisogno anche di quelli come me? Alle Corporazioni interessa solo raggiungere i propri scopi: non ci sono amici o nemici, solo impiegati e ostacoli. E come vedi, in casi come questi, fa molto più comodo avere come impiegati noi che viviamo per strada di quegli idioti alla centrale o dei loro cani da guerra…”
“Non farlo! Ti stanno solo usando! Quando…”
“Per Piacere! Come se le corporazioni non stessero “usando” già tutti! Credi davvero che saresti potuto scappare da loro e “vivere onestamente” senza lavorare o, come dici tu, essere usato da loro? Sei solo un povero idiota! Le corporazioni possiedono tutto! Se non sei dei loro, sei un pezzente! L’hai appena vista lì dentro la fine che fanno i perdenti in questa città! Io non voglio certo vivere come loro!”
“Fermati, ragazzo! Stai sbagliando!” Lo ammonì il vecchio “Quelle persone potranno non possedere ricchezza, ma sono almeno padrone di loro stesse!”
“Ecco, bravi! Così almeno potranno mangiarsi da soli quando non avranno più neanche la schifosa sbobba che gli passi tu! Quelli come te sono i più ridicoli! Io devo vivere! E voglio vivere bene! Come tutti gli Uomini! Ho una sola vita e non ho intenzione di passarla nel tuo lerciume solo per stare a sentire delle belle parole. Le tue parole possono sfamarmi? O farmi trovare una tipa? O darmi accesso ai locali delle corporazioni? O fare in modo che non debba preoccuparmi se riuscirò a sopravvivere un altro mese senza morire di fame o ammazzato? NO!! Beh, le Corporazioni possono: io faccio un favore a loro, loro fanno un favore a me! É molto semplice e chiaro. Quindi ora cominciate a salire questa rampa perché altrimenti finisce male!”
“Non Uomo, ma Bestia è colui che desidera solo una Lunga Vita!” Fu il secco commento di Ishmael verso il teppista
“Taci, vecchio storpio! Non ho tempo per le tue cazzate! Anzi, sai che ti dico? Sono contento di essere una bestia! Quelle sono creature che riescono già a camminare a pochi giorni dalla loro nascita, mentre gli uomini ci mettono mesi! In questa città conta solo la Sopravvivenza! E se sono una bestia sono sicuro di essere un vincitore! Non come voi luridi pezzenti!”
“Ascolta…” Riprese Izu “…Ti prego, non consegnarci. Ci vogliono fare davvero del male… Non…”
“Davvero del male?! Sai quanto me ne può fregare! Ehi, niente di personale, si intende, ma siete sul carro sbagliato e questo è tutto. Avete perso quando siete venuti al mondo, niente di più. Punto e basta, quindi fatevene una ragione e cominciate a salire, prima che mi ricordi che posso portarvi via vivi o morti” Izu trasalì, tentando di trovare una soluzione
“Porta via solo me…” disse infine “Lascia andare almeno lei, digli che è scappata… Ti prego”
“Izu, no!” Gridò lei disperata
“Va bene, hai fatto la tua scena eroica, ma adesso piantatela, non ho alcuna ragione per starti a sentire. Se non ti muovi subito le apro un buco in fronte e ti faccio portare a spalla il cadavere! Cosa ne dici? Ci muoviamo?” Izu strinse i denti con le lacrime agli occhi… Lacrime di disperazione, ma anche di rabbia…
“Questi giovani sono veramente puri… Nemmeno di fronte a questo gesto così nobile sei mosso a rivedere i tuoi errori?” Gli chiese il vecchio con tono di stanco compatimento
“Ti ho detto di stare zitto, idiota!” Lo zittì il teppista voltandosi appena per lanciare un terribile sguardo all’uomo dietro di lui. Per qualche istante tutto rimase fermo, mentre il giovane teneva i due sottotiro e ancora Izu pensava a come uscirne, poi fu ancora il vecchio a rompere il silenzio
“…Allora per te non c’è davvero più speranza…” Quello non gli prestò più neanche attenzione, concentrandosi unicamente sulle sue due prede, ma lì commise un tragico errore…
Il lungo telone che copriva il vecchio d’improvviso sembrò riempirsi, sollevandosi in aria fino a sfiorare semplicemente il terreno, dando sagoma ad una figura alta facilmente tre metri. La sagoma oscurò alcune luci che proiettarono sul teppista la minacciosa ombra, avvertendolo del pericolo
“Ma che cazz…” Riuscì solo a pronunciare mentre faceva per voltarsi dove pensava si trovasse un inoffensivo vecchio. Dall’interno del manto fuoriuscì una mano artigliata, coperta da una pesante corazzatura metallica, fitta al punto che non era possibile vedere carne sotto le sue piastre, grande abbastanza da afferrare il poveretto per la faccia e chiudere le dita sulla nuca. Con un urlo il teppista fu sollevato in aria senza sforzo da un possente braccio, anch’esso coperto dall’armatura, o forse meccanico, vista la sua totale assenza di indizi di carne; disperato, mentre con un braccio si reggeva a quello del suo possente avversario, il teppista esplose alcuni colpi alla cieca davanti a sé. Alcune pallottole schizzarono innocue contro il muro retrostante conficcandosi in esso, ma altre andarono a segno centrando il capo del bersaglio. Tuttavia quello che una volta era il vecchio, non accennò ad alcuna reazione, tutto ciò che si udì fu un suono metallico e le pallottole rimbalzarono via, scostando violentemente il cappuccio. Sotto di esso, la fredda espressione di un elmo ad alta tecnologia non poteva essere colta dagli occhi del malcapitato che potevano vedere solo il terribile palmo della metallica mano; questa sembrò avere un scatto e le punte delle dita sembrarono affondare nel cranio. Le urla del poveretto si fecero più disperate.
“Ho inibito i tuoi centri nervosi” Annunciò una cavernosa voce elettronica proveniente dall’armatura “Non sentirai alcun dolore” ciò detto, qualcosa saettò da dentro il telo, perforandolo per uscire e trafiggendo il giovane al cuore con tanta violenza da trapassarlo per uscire grondante di sangue dalla schiena. Sembrava essere una specie di coda di scorpione metallica, fatta anch’essa di piastre metalliche scure e terminante in una acuminata punta ricurva.
Il corpo del loro assalitore tremò in preda agli spasmi per qualche secondo davanti agli occhi increduli di Izu e Ari mentre la gola riempita di sangue gorgogliava forse frasi di aiuto incomprensibili, poi le braccia si distesero lungo i fianchi scattando compulsivamente di tanto in tanto… Solo allora il gigante ritrasse la micidiale estensione dalle carni morte, lasciando che riprendessero a schizzare sangue mentre lasciava cadere il cadavere impalato per rivolgere il suo freddo visore verso di loro… |