Torment

Le mani… Non riusciva a smettere di fissarle… Le sue nuove mani… Mani dalle dita affusolate… Mani dalla pelle candida… Mani simili a quelle delle sue “Tutrici”… A quelle delle sue sorelle… Ora che aveva varcato la “Linea”, davvero tutto appariva differente, anzi… Era differente… Persino lei stessa… Smantellati tutti quei paraventi dietro cui si era così a lungo nascosta, ora la sua vista era chiara, la sua mente libera, il suo animo deciso ed il suo corpo forte… Nonostante ciò, non era diventata un’icona solare della felicità, piuttosto, ora rassomigliava alla fredda determinazione che l’aveva fatta rinascere… Ora, in tributo a quella tenebra che l’aveva inghiottita per risvegliarla… Ora era veramente Oscura
La brezza di quei luoghi soffiò sulle sue spalle, oscura come la perenne notte che lì regnava, ma altrettanto pacifica e serena, libera e liberatrice dalle sciocche preoccupazioni che l’avevano afflitta fino a poco prima del tramonto… E con la brezza giunse la voce altrettanto austera e calma della sua Notturna sorella.
“Hai preso confidenza con la tua nuova forma? Dovrai portarla con il dovuto rispetto”
“Rispetto?” Chiese ancora acerba l’Oscura novizia
“Rispetto per ciò che ti ha reso ciò che sei. Rispetto per la Sincereità che ti sei promessa… Rispetto per te stessa. Quello che porti adesso non è un abito o un trucco che serva a mascherare quello che sta sotto: è invece la tua vera forma, che serve a Svelare come sei fatta davvero piuttosto che a celarlo. E come ogni cosa pura, devi trattarla con il dovuto Rispetto… Nel mondo da cui provieni, al contrario di questo, le pure manifestazioni dello spirito e delle emozioni sono cose assai rare… e come tali devono essere accudite”
“Una… Pura Manifestazione? È questo che siamo?”
“Sì…Più di quanto succeda nel tuo mondo, il nostro aspetto parla della nostra scelta”
“Io… È tutto così nuovo e diverso… Ancora penso un poco come prima di attraversare la Linea… Prima ho sempre creduto che il vestirsi o la cura dell’aspetto fosse un modo di… di mentire… di nascondersi… o di mostrarsi per qulcosa di diverso…”
“… Che poi non sono cose differenti…” Le precisò la donna dai capelli infuocati che torreggiava sulla sua figura seduta sul ciglio di un deserto marciapiede. “…L’aspetto è un’arma a doppio taglio: esso può essere usato per nascondersi, così come per brillare. Da dove tu provieni, è molto più facile trovare una Pura Manifestazione negli Occhi delle persone, piuttosto che in tutto il resto del loro apparire…”
“Gli occhi…” Riecheggiò l’Oscura inizianda come se stesse visualizzando meglio il concetto della Notturna insegnante.
“Sì, esiste persino un detto molto comune: gli Occhi sono lo Specchio del Cuore… E proprio questo è il vero senso dell’Aspetto. Dall’espressione che gli occhi assumono, da come ti guardano, o da come non guardano, si può capire la vera essenza di una persona. Da essi traspare e esala il vero sentire del Cuore degli uomini. Sono i tuoi occhi che ti hanno condotta qui…”
“I miei occhi… Io…” Continuò l’altra insicura, cercando di rammentare il confuso percorso che l’aveva condotta in quel luogo di dannazione e salvezza, ma non riuscendo a ricollegare nulla di tutto quello che aveva passato ai suoi occhi.
“Tutto ciò che eri era un oltraggio alla Sincerità di questo luogo, eri uno stridente e fastidioso rumore che rovinava lo stupendo silenzio che qui regna…” La giovane chinò il capo, piegandosi sotto il peso della meschinità che l’aveva contraddistinta “…Ma i tuoi occhi non riuscivano a essere altrettanto bugiardi…” La risollevò la sua Maestra “In essi si poteva vedere la tua esasperazione per ciò che eri diventata, benchè il resto del tuo aspetto venerasse quelle bugie. Fu per quegli occhi che decisi di portarti con me…”
“Gli occhi …” Mormorò solo lei, portando le mani verso di essi, quasi potesse sentire il nuovo aspetto spettrale che adesso avevano assunto, diventati più simili a quelle delle sue sorelle, così candidi e oscuri che ormai mancavano della pupilla che così tante volte l’aveva ingannata… anzì no, che Lei Stessa aveva così tante volte usato per ingannarsi.
“Al contrario, nella tua vecchia dimora, gli occhi sono spesso quelli che condannano una persona piuttosto che salvarla, poiché per quanto ogni persona possa provare a nascondere la propria pochezza dietro a del trucco appariscente, dei vestiti, come li chiamavi tu stessa, “alla moda”, o anche dietro a un corpo ben modellato, gli occhi e le espressioni non si possono nascondere tanto facilmente e rimangono come buchi nel sipario calato sull’anima vuota di una persona… Sono quegli stessi buchi attraverso i quali hai visto come erano davvero fatti quelli che chiamavi “amici”… Ora però, il tuo sipario è distrutto, non solo strappato e ora ogni aspetto di come sei, non è solo “apparire”, ma “Essere”. Come prima potevi vedere l’Essenza di una persona scrutando i suoi occhi, ora la tua stessa Essenza rifulge completamente attraverso ogni tuo gesto, sguardo e singolo particolare fisico…”
“Una Pura Manifestazione” Disse solo lei afferrando finalmente il senso di quelle parole.
“Sì, la Manifestazione del tuo desiderio di non mentire più e di affrontare la Vita anziché sfuggirla” Ancora più di prima, l’Oscura giovane tornò a fissare le sue mani, sapendo ora di stare fissando come era fatta davvero e compiacendosi di aver lasciato dietro di sé quegli occhi che giustamente la marchiavano come la bugiarda che era.
“Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per ciò che avete fatto per me…” Sussurrò sincera rivolgendo infine lo sguardo verso l’alta figura.
“Io ho solo tracciato la Linea… Ma sei stata tu a volerla attraversare… È stato solo tuo il merito del tuo cambiamento”
“Ma se tu… Se voi non mi aveste mostrato ciò che…”
“No. Noi lo abbiamo solo reso più evidente, ma i tuoi occhi si stavano già schiudendo… Come un guscio… Volente o nolente, prima o poi il buio in cui era avvolta la tua vita avrebbe invaso i tuoi occhi e il silenzio avrebbe coperto tutti gli altri rumori… E saresti giunta qui da sola…”
“Penso ancora, però… che se non vi avessi incontrato avrei potuto voltare le spalle alla Linea… Anche per la semplice paura di riconoscere la verità…” Ammise con triste sincerità l’Oscura ragazza, sentendo ancora bruciare l’odio per se stessa e per ciò che aveva fatto in tutto quel tempo.
“Non è così semplice… Questo luogo non è come quello da cui provieni… Come ciò che sei diventata, questo luogo è una Pura Manifestazione… Andarsene da qui non è tanto semplice come voltare le spalle a un palazzo e camminare nella direzione opposta…” Disse la Notturna figura fermandosi poi per portare i lunghissimi capelli dietro la spalla “Forse avresti potuto convincerti di essergli sfuggita… In un primo momento… Ma questo è davvero uno di quei luoghi che i “normali” chiamano “Da Incubo”… La breccia nei tuoi occhi avrebbe continuato ad allargarsi, chiamandoti a questo luogo sempre più intensamente… E anche se non avessi risposto… alla fine sarebbe stato questo stesso luogo a venire da te, inghiottendoti senza possibilità di scampo… Resistere alla Visione è solo una terribile Agonia senza fine… Una verità troppo pura per essere confutata rimane a bruciare nell’anima di un bugiardo molto più a lungo di quanto la sua mente possa sopportare… Alla fine, se avessi rifiutato di attraversare la Linea, non avresti comunque più potuto negarne l’esistenza e essa ti avrebbe avvizzito e consumato come la peggiore malattia… In fondo in fondo… Il tuo Cambiamento non è davvero dipeso dal tuo Attraversare la Linea… Ma semplicemente dall’averla vista…”
“Sarei diventata così anche se non avessi deciso di oltrepassare la Linea?”
“Che significa “Così”? Mi chiedi se avresti avuto quel corpo? Quelle braccia? Quegli occhi e quelle mani?” L’altra annuì solo un poco, trasportata dalla novella della sua mentore. “No, ovviamente… Ma la Linea non ti ha dato un aspetto… Quello lo ha forgiato il tuo spirito con la sua determinazione… Il Cambiamento che la Linea ti ha concesso è quello di distruggere il Sipario… e quello si è distrutto semplicemente vedendola… Se non l’avessi attraversata, il tuo aspetto sarebbe stato comunque privo di menzogne… Ma avrebbe mostrato la tua paura e la tua debolezza, riducendoti a quello che eri in realtà, un guscio vuoto che si trascinava pateticamente attraverso ogni giorno della sua vita” Gli ultimi echi delle parole della Notturna maestra si spensero rimbalzando lontano tra i muri di quel luogo quieto, lasciando così che il silenzio riprendesse il suo legittimo posto sul suo trono. Oscura, la nuova arrivata si cullò in quel dolce suono del nulla, gli occhi fissi davanti a sé, assaporando quella stupenda visione che una volta era stata solo un terrificante buio.