The Middle East Mission

The Middle East Mission

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Mentre il tempo passava, Shugerg non cessò mai di addestrare perfettamente gli uomini, né diede alcuna svolta autoritaria al gruppo, intuendo che era meglio tramare ancora una volta nell’ombra, cercando di mantenere viva almeno una facciata di "lotta per gli ideali Zooantropici". Dopo un lasso di tempo a Shugerg si presentò la possibilità che da tanto aveva atteso per impadronirsi definitivamente della squadra e della ricchezza: in un piccolo paese medio orientale, una monarchia illuminata veniva minacciata da un regime militare dittatoriale in mano ad un uomo senza scrupoli; notando le sue affini ambizioni con quest’ultimo si accordò con esso in segreto per accordargli i servizi dei Cobra Scarlatti ad un costo ridicolo per la qualità offerta, ma, ovviamente, Shugerg tramava qualcosa. Alla squadra fu esposta l’operazione come una serie di fulminei e letali colpi al regime dittatoriale per poter scongiurare il pericolo di un colpo di stato; le missioni richiedevano la massima discrezione e la totale assenza di errori, per questo, i membri scelti furono l’élite dei Cobra scarlatti, la crema addestrata direttamente da Shugerg stesso, Gado e Oogami. Le missioni si svolsero appunto in rapida successione con velocità fulminea, impedendo agli stessi partecipanti di comprendere che cosa esattamente stesse accadendo, si trattava di missioni di eliminazione, in cui era richiesto di non fare alcun prigioniero o interrogatorio; in realtà, all’insaputa della squadra, gli obbiettivi che stavano colpendo con precisione chirurgica erano i punti chiave del fronte monarchico, preparando quindi l’adatta condizione per un colpo di stato perfetto. Le intenzioni di Shugerg erano molto crude e calcolatrici, egli pianificava infatti di tradire infine il dittatore per sostituirsi a lui nella guida del regime militare assicurandosi addirittura un intero paese con risorse petrolifere come base d’azione per il suo futuro dominio; come però ben sapeva, mai il vero cuore della squadra, coloro che erano cresciuti a stretto contatto con gli idealisti come Oogami e Gado, gli avrebbero permesso di compiere una simile azione e, sebbene fosse a tutti loro superiore, Shugerg comprendeva bene che un’ostilità generale avrebbe facilmente potuto risultargli letale. Per questo meditava anche di tradire i suoi stessi "figli", eliminandoli per poterli sostituire con suoi uomini di fiducia a lui totalmente fedeli. Fu così che inscenò l’ultima azione di quella serie di missioni in medio oriente.

Al suo arrivo, la squadra, che aveva gli ordini di eliminare il generale golpista stesso in questa ultima azione, non trovò altro che macerie fumanti e un campo base raso al suolo; insospettito, il coordinatore della missione (Shugerg stesso) diede l’ordine di separarsi e indagare su eventuali superstiti o minacce. Fanaticamente fedeli al loro comandante, tutti obbedirono all’ordine e si separarono in cerca di un nemico invisibile. Shugerg, nascosto a poche decine di metri ordinò il silenzio radio per non essere intercettati e si mise in caccia; uno a uno gli uomini della squadra si ritrovarono increduli a dover fronteggiare il loro comandante e il suo tradimento e, disorientati dalla situazione e surclassati dalla sua abilità, incontrarono la morte uno dopo l’altro. L’ultimo membro della squadra d’élite era però una ragazza nominata per convenzione nella squadra "Cammy", nota con il nome di battaglia di "Fast Reload". Cammy era l’allieva diretta di Shugerg che l’aveva cresciuta e addestrata personalmente in tutte le arti che lui conosceva alla perfezione, c’era anche chi nella squadra diceva che le sue abilità fossero pari a quelle del maestro: era venuto il momento di scoprirlo. L’assalto furtivo dell’uomo non colse Fast Reload impreparata e la freddezza della ragazza le permise di comprendere e valutare la situazione in un battere di ciglia, preparandola allo scontro; compiaciuto che la sua personale allieva avesse dato così buoni risultati, Shugerg la sfidò a duello, ma Cammy, che ben conosceva la letalità e l’esperienza del maestro, comprese subito che uno scontro diretto le sarebbe stato fatale: era invece primario fare ritorno dal resto della squadra e avvertirli del tradimento, a quel punto Shugerg sarebbe stato facile da sconfiggere. Così cominciò la corsa di Cammy attraverso la giungla, tra le schermaglie a colpi di pistola e le trappole tese sul momento per uccidersi a vicenda, infine, Cammy comprese l’impossibilità di raggiungere un punto salvo prima di rimanere uccisa dall’astuzia di Shugerg e, nel mezzo di un fiume dal letto poco profondo si voltò a confrontare Shugerg sul terreno che di lui era sempre stato il più distintivo insieme alle pistole in coppia: la lotta con i coltelli da combattimento. Lo scontro di arti marziali fu un tremendo spettacolo di potere e abilità che il mondo non avrebbe mai potuto vedere, ma alla fine, la mancanza di esperienza della giovane e la troppa sicurezza di Shugerg rivelarono l’impossibilità di entrambi di vincere lo scontro: i due si bloccarono con un braccio in morsa con un arto dell’altro e un coltello a pochi millimetri dal volto dell’altro. Il volto di Shugerg prolungò la cicatrice che Oogami aveva cominciato, mentre quello di Cammy conobbe un taglio all’altezza del mento. Divertito dalla parità raggiunta in combattimento, Shugerg si sentì in vena di concedere la possibilità all’altra di fuggire, ma rivelandole che la sua vittoria era ormai compiuta: al suo ritorno la avrebbe additata come il traditore che aveva sterminato tutti i suoi compagni e l’avrebbe comunque costretta a non intralciare i suoi piani. Raggelata dalla freddezza dell’uomo, Cammy accettò la patta, comprendendo che il suo destino era ormai segnato e comprendendo che più di quell’incrocio di lame, non avrebbe mai potuto ottenere.

Così Cammy svanì nelle profondità della giungla, lasciando Shugerg alla sua vittoria…

Solo pochi della vecchia guardia si salvarono: i pochi che erano già precedentemente impegnati in altre missioni lontano dalla carneficina e dagli intrighi…

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